Sisma Emilia, trasparenza online con OpenRicostruzione

Cronaca
Uno screenshot dell'homepage di OpenRicostruzione.
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Un sito web e una mappa interattiva per tenere traccia delle donazioni effettuate a sostegno delle aree colpite dal terremoto e monitorare l'andamento dei progetti. Un'iniziativa di Wikitalia con Regione Emilia Romagna, Anci e Action Aid

di Raffaele Mastrolonardo

C'è chi lo ha fatto con un sms e chi ha scelto il bonifico. In tanti, aziende, associazioni o singoli cittadini, hanno dimostrato solidarietà nei confronti delle popolazioni colpite dal terremoto in Emilia Romagna attraverso delle donazioni. Ma come sono stati investiti questi soldi? E a che punto si trovano gli interventi? Per rendere più agevole la risposta a queste domande nei giorni scorsi è nato OpenRicostruzione, iniziativa promossa dall'associazione WikItalia in collaborazione con la Regione Emilia Romagna, Anci (Associazione nazionale dei comuni Italiani), Ancitel , l'ong Action Aid e Openpolis.  Obiettivo del progetto è rendere l'intervento post-sisma il più trasparente possibile, pubblicando online l’ammontare di cui c’è bisogno per ciascuna area di intervento, quanti fondi hanno ricevuti i singoli comuni e iniziando anche un'attività di monitoraggio dell'avanzamento dei progetti. Insomma, tutto in chiaro nella speranza che la trasparenza e il controllo dei cittadini rendano anche più efficiente il processo. “Vorremmo accompagnare la ricostruzione fino alla fine e vorremmo offrire a chi ha dato dei soldi la possibilità di vedere come vengono spesi”, spiega Riccardo Luna, presidente di WikItalia.

Numeri e monitoraggio – Il fulcro di OpenRicostruzione è una piattaforma web che ospita anche una mappa interattiva dei Comuni colpiti sulla quale è possibile seguire il corso del denaro donato per aree di intervento, localizzazione geografica e anche singolo progetto. Per ora, i fondi a cui si fa riferimento sono quelli “donati” da aziende, associazioni e singoli cittadini. Tra gli investimenti pubblici monitorati, ci sono solo quelli della Regione Emilia Romagna che, in molti casi, fa anche da collettore di fondi europei. “Ma l'obiettivo è quello di integrare tutti i finanziamenti”, spiega Luna. Al momento, i dati delle donazioni riguardano 43 Comuni sui 61 interessati.
Un esempio? Nel caso del Comune di Finale Emilia (in provincia di Modena), che è stato uno dei più colpiti dal terremoto,  OpenRicostruzione dice che ha subito danni per 37 milioni e 760 mila euro e ha raccolto finora donazioni per 2 milioni e 291 mila euro. La fetta più grossa dei fondi dovrebbe andare al Castello quattrocentesco che per essere rimesso a nuovo richiede 9 milioni e 500 mila euro.
OpenRicostruzione ha coinvolto ActionAid che monitorerà lo stato di avanzamento degli interventi attraverso la formazione di gruppi di lavoro sul territorio. L'Ong stilerà inoltre un report di analisi sull'efficienza dell'allocazione dei fondi.

Dati sempre più aperti – “La difficoltà più grande, finora, è stata proprio quella di avere le informazioni dai Comuni”, spiega Luna. Per facilitare il flusso il progetto ha coinvolto l'Anci che, attraverso una piattaforma tecnologica, raccoglie i dati dai Comuni, li elabora e consegna a  OpenRicostruzione, che li pubblica sul web. Non solo. I dati – si legge sul sito - saranno messi a disposizione in formati aperti, ovvero in formati che ne consentano il riuso da parte di chiunque sia interessato ad analizzarli ed elaborarli. OpenRicostruzione si inserisce nel solco di una serie di iniziative di trasparenza che negli ultimi anni hanno riguardato gli ambiti più disparati, dall'operato del Parlamento, a quello dei consigli comunali, ai bilanci cittadini fino ai finanziamenti europei.
La tendenza, che ha avuto in Barack Obama l'alfiere più noto, va sotto il nome di open government, espressione che indica il processo di trasparenza attraverso cui le amministrazioni pubbliche, spesso usando la Rete, si aprono al controllo da parte dell'opinione pubblica.

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