Sì all'estradizione di Corona: venerdì 25 gennaio in Italia

Cronaca

Il provvedimento è stato deciso dal tribunale di Lisbona al termine dell'udienza di convalida del fermo. Intanto il fotografo dei vip ribadisce: "Chi scrive che ho versato una lacrima dice bugie e lo querelo"

Sigaretta accesa, occhiali da sole, aria spavalda. Quello che si è presentato davanti al Tribunal da relacao di Lisbona è stato il Fabrizio Corona di sempre, se non fosse per le manette ai polsi. Nei pochi metri che ha percorso dall'auto della polizia all'ingresso del Palazzo di giustizia portoghese ha ribadito, senza rinunciare alla consueta spavalderia, che "chi scrive che ho versato una lacrima dice bugie e lo querelo".

Poi, dopo un'udienza di convalida fiume, è stato dichiarato estradabile. Una lunga seduta interrotta poco prima di pranzo e ripresa attorno alle 15 di giovedì 24 gennaio, per poi concludersi in serata con la decisione dei magistrati di applicare una particolare procedura estradittiva veloce, che consentirà alle autorità italiane di averlo disponibile già venerdì 25.

Corona ha detto da subito che non si sarebbe opposto alla richiesta di estradizione, e ha trovato anche il tempo per scherzare con una giornalista che gli ha rivolto una domanda in portoghese, rispondendo: "Non parlo francese... mon amour". Intanto, un nuovo messaggio audio è comparso sul sito "Social Channel". Una traccia audio in cui Corona ricostruisce il viaggio verso il Portogallo iniziato venerdì mattina - quando ha ricevuto la notizia della condanna a 5 anni per l'estorsione a David Trezeguet - e terminato quattro giorni dopo nella stazione ferroviaria metropolitana di Monte Abraham Queluz, alla periferia di Lisbona. "Sono uscito di casa alla 10.30, fuori casa ho incontrato tre poliziotti della Digos che mi aspettavano. Quella notte (tra giovedì e venerdì, ndr) mi sono venuti a suonare tre volte: alle 3, alle 5 e alle 7.30 del mattino. Quando ho guardato in faccia il poliziotto sapeva gia' che mi avrebbero condannato prima della sentenza e mi ha detto 'Non ti posso lasciare andare'. Non avevo pianificato nessun tipo di fuga: mi sono recato in palestra, ho preso una macchina e sono andato a un appuntamento di lavoro".

Il messaggio prosegue: "Appena ho saputo la sentenza, senza versare una sola lacrima, ho preso una decisione che mi ero preparato mentalmente una settimana prima perche' io non scappo e non sono mai scappato. E guai a chi dice che io scappo perche' le mie responsabilita' me le prendo. Ho fatto quattro giorni di viaggio a 60 chilometri orari con una 500, non mi sono mai fermato e sono arrivato dopo quattro giorni di viaggio a Lisbona ieri pomeriggio". Quindi conclude: "Il tempo di studiarmi tutto quello che era successo in Italia, tutte le trasmissioni, tutto quello che hanno pubblicato, vedere soprattutto i fan che mi hanno aiutato, e stamattina mi sono consegnato alla polizia per pagare le mie pene qua (Lisbona, ndr) e soprattutto per chiedere giustizia perche' quello che mi hanno fatto e' indecente. In Italia oltre a rischiare la galera a vita rischio anche la morte se dovessi finire in carcere". L'ormai ex re dei paparazzi arriverà domani intorno alle 17 a Malpensa e verrà con tutta probabilità condotto nel carcere di Busto Arsizio (Varese)

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