L’imprenditore di Lerici, a un mese dal sequestro, dice a SkyTG24: “Mi era stato proposto di scendere in politica ma ho rifiutato perché sarebbero voti dati sull’onda dell’emotività”. E sui giorni del rapimento: “Non ho un ricordo nitido”
“Non ho un ricordo nitido di quei momenti. Invece quando sono tornato a casa la cosa più bella è stata vedere tutto l’affetto della gente. Ancora oggi continuo a ricevere lettere da ogni parte di Italia”. Così Andrea Calevo, l’imprenditore 31enne di Lerici rapito il 16 dicembre e tornato in libertà grazie a un blitz delle forze dell’ordine il 31 dicembre, parla a SkyTG24 dei giorni del sequestro e degli attimi successivi alla sua liberazione. Poi, alla domanda su una possibile sua entrata in politica risponde: “Mi è stato proposto di candidarmi ma ho rifiutato. In questo momento non credo sia opportuno utilizzare la mia immagine e il coinvolgimento emotivo delle persone per prendere voti. Non è una cosa che escludo in un futuro ma ora non sarebbero voti veri ma preferenze date sull’onda dell’emotività e non sulla razionalità”.