Berlusconi e "le giudici comuniste", Tribunale: no a dileggi
Cronaca"Ho provato un senso di avvilimento" dice la presidente del tribunale di Milano, Livia Pomodoro, dopo le frasi dell'ex premier sui magistrati chiamati a giudicare sulla separazione dalla Lario. Critiche dalla Corte d'Appello e dall'Anm
Il presidente del tribunale di Milano Livia Pomodoro e quello della Corte d'Appello Giovanni Canzio hanno invitato a evitare qualsiasi dichiarazione di dileggio nei confronti dei giudici, dopo che nella giornata di martedì 8 gennaio Silvio Berlusconi ha definito "comuniste e femministe" le giudici che hanno stabilito il pagamento di 3 milioni di euro al mese per l'ex moglie. "Ho provato un senso di avvilimento" dice ai microfoni di SkyTG24 il presidente del tribunale di Milano, Livia Pomodoro (VIDEO).
In una nota, firmata da Canzio e Pomodoro, si respinge "con fermezza ogni insinuazione sulla non terzietà delle giudici del tribunale componenti del collegio giudicante nella causa Bartolini/Berlusconi, essendo a tutti nota la diligenza e la capacità professionale delle stesse, quotidianamente impegnate nella fatica della giurisdizione nella delicata materia del diritto di famiglia".
"Proviamo sdegno di fronte alle inaccettabili accuse di parzialità rivolte dall'on. Berlusconi
contro i magistrati del Tribunale di Milano, per di più espresse con parole quali giudici 'femministe' e 'comuniste'" ha dichiarato anche il presidente dell'Associazione nazionale
magistrati, Rodolfo Sabelli.
L'Anm: "Sdegno" - E forti critiche arrivano anche dall'Anm, l'associazione nazionale magistrati: "Proviamo sdegno di fronte alle inaccettabili accuse di parzialità rivolte dall'onorevole Berlusconi contro i magistrati del Tribunale di Milano, per di più espresse con parole quali giudici 'femministe' e 'comuniste'", dice il presidente Rodolfo Sabelli, in una nota. "Il dissenso nei confronti delle decisioni giudiziarie - aggiunge - va manifestato anzitutto attraverso il mezzo dell'impugnazione e comunque con critiche di contenuto, ispirate a correttezza e rispetto istituzionale".
Le frasi di Berlusconi - Berlusconi - che nella serata di martedì 8 gennaio ha commentato per la prima volta la sentenza della causa di separazione da Veronica Lario nella trasmissione "Otto e mezzo" di Lilli Gruber - dovrà pagare, secondo quanto stabilito dal tribunale, 36 milioni di euro alla ex-moglie.
"Non sono 100mila euro al giorno ma 200mila, una cifra decisa da tre giudichesse femministe e comuniste. E' una cosa che non sta nella realtà: 36 milioni con un arretrato di 76 milioni. Questi sono i giudici che mi perseguitano dal '94", ha detto.
In una nota, firmata da Canzio e Pomodoro, si respinge "con fermezza ogni insinuazione sulla non terzietà delle giudici del tribunale componenti del collegio giudicante nella causa Bartolini/Berlusconi, essendo a tutti nota la diligenza e la capacità professionale delle stesse, quotidianamente impegnate nella fatica della giurisdizione nella delicata materia del diritto di famiglia".
"Proviamo sdegno di fronte alle inaccettabili accuse di parzialità rivolte dall'on. Berlusconi
contro i magistrati del Tribunale di Milano, per di più espresse con parole quali giudici 'femministe' e 'comuniste'" ha dichiarato anche il presidente dell'Associazione nazionale
magistrati, Rodolfo Sabelli.
L'Anm: "Sdegno" - E forti critiche arrivano anche dall'Anm, l'associazione nazionale magistrati: "Proviamo sdegno di fronte alle inaccettabili accuse di parzialità rivolte dall'onorevole Berlusconi contro i magistrati del Tribunale di Milano, per di più espresse con parole quali giudici 'femministe' e 'comuniste'", dice il presidente Rodolfo Sabelli, in una nota. "Il dissenso nei confronti delle decisioni giudiziarie - aggiunge - va manifestato anzitutto attraverso il mezzo dell'impugnazione e comunque con critiche di contenuto, ispirate a correttezza e rispetto istituzionale".
Le frasi di Berlusconi - Berlusconi - che nella serata di martedì 8 gennaio ha commentato per la prima volta la sentenza della causa di separazione da Veronica Lario nella trasmissione "Otto e mezzo" di Lilli Gruber - dovrà pagare, secondo quanto stabilito dal tribunale, 36 milioni di euro alla ex-moglie.
"Non sono 100mila euro al giorno ma 200mila, una cifra decisa da tre giudichesse femministe e comuniste. E' una cosa che non sta nella realtà: 36 milioni con un arretrato di 76 milioni. Questi sono i giudici che mi perseguitano dal '94", ha detto.