I marò ripartono per l'India: "Rispettiamo la parola data"

Cronaca
I due marò, Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, lasciano la procura di Roma il 3 gennaio 2013.

Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, accusati dalle autorità indiane di aver ucciso i due pescatori, prima della partenza sono stati sentiti per cinque ore in Procura a Roma: "Siamo fiduciosi nella giustizia"

Hanno lasciato Roma diretti in India Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, i due marò italiani accusati dalle autorità indiane di aver ucciso due pescatori.
"Torniamo in India per rispetto a parola data, siamo fiduciosi nella giustizia", hanno detto i due al momento dell'imbarco.
A poche ore dal termine del permesso speciale concesso loro dietro cauzione dai giudici dello Stato indiano meridionale del Kerala, i due militari si sono recati in in Procura, a Roma, dove è aperto un fascicolo per omicidio volontario, per essere sentiti dal procuratore aggiunto Giancarlo Capaldo e dal sostituto Elisabetta Ceniccola.
Un faccia a faccia con i magistrati durato 5 ore.

Ascoltati a Roma in Procura - A quanto si è appreso, i marò, che erano assistiti dagli avvocati Carlo Sica e Giacomo Aiello dell'Avvocatura dello Stato, si sono recati volontariamente dai pm per rendere dichiarazioni spontanee sui fatti accaduti il 15 febbraio 2012, quando due pescatori indiani vennero uccisi a largo di Kochi, in Kerala, e i militari, che si trovavano a bordo della petroliera italiana "Enrica Lexie", furono arrestati dalle autorità indiane con l'accusa di aver aperto il fuoco contro il peschereccio.
Latorre e Girone, che nell'arco di questi lunghi 10 mesi hanno sempre sostenuto di aver agito convinti di avere a che fare con pirati, sono arrivati a piazzale Clodio a bordo di un blindato.
Da parte loro nessuna dichiarazione pubblica né‚ prima di entrare negli uffici giudiziari né‚ dopo, quando hanno utilizzato un'uscita secondaria per evitare i cronisti. Del resto, anche durante queste due settimane di permanenza in Italia, a parte l'auspicio e la fiducia in una conclusione positiva della vicenda, i due marò e i loro familiari si sono sempre attenuti a una linea di riserbo.

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