Strage di Brindisi, i pm chiedono il giudizio immediato

Cronaca

La Dda di Lecce ha formulato quattro capi di imputazione per Giovanni Vantaggiato, l'uomo che ha confessato di aver messo la bomba all'istituto Morvillo Falcone che uccise Melissa Bassi.

Sono quattro i capi di imputazione formulati a carico di Giovanni Vantaggiato, l'imprenditore di Copertino (Lecce), di 68 ani, reo confesso dell'attentato compiuto a Brindisi il 19 maggio scorso dinanzi alla scuola Morvillo Falcone, nella richiesta di rito immediato formulata dai pm della Dda di Lecce al gip Ines Casciaro. Nel primo, il più articolato, gli viene contestata l'accusa di strage con finalità terroristica, in concorso con persone sconosciute. Vantaggiato ne risponde per avere provocato la morte di Melissa Bassi, sedicenne di Mesagne, e il ferimento di altre nove ragazzi, tutti studenti della scuola dinanzi alla quale furono posizionate tre bombole gpl riempite con complessivi 40 chili di polvere esplodente (nitrato d'ammonio), fatte esplodere a distanza con un telecomando per cancelli.

Accusato anche per la bomba del 2008
- Altro capo di imputazione riguarda la fabbricazione, detenzione, porto ed esplosione di ordigno micidiale. Questo reato gli viene contestato anche in relazione ad un attentato compiuto nel febbraio 2008, quando una bomba fu fatta esplodere a Torre Santa Susanna (Brindisi). Per questa vicenda (il cui fascicolo è stato unificato a quello sulla strage) Vantaggiato è accusato anche di tentativo di omicidio nei confronti di Cosimo Parato, imprenditore e suo ex socio in affari, che rimase ferito con conseguenze gravi.

Il movente sarebbe stata la vendetta
- Nel corso degli interrogatori sostenuti dopo il fermo del 6 giugno, l'imprenditore arrestato ha indicato come movente della strage di Brindisi la volontà di vendetta per una truffa da 343mila euro subita, a suo dire, proprio da Parato. Per questa vicenda il suo ex socio era stato condannato dal Tribunale di Brindisi a una pena di 2 anni e 2 mesi di reclusione, ma, secondo Vantaggiato, la sentenza non gli aveva reso giustizia.

La procura ipotizza complici
- La procura inoltre, ipotizza che Vantaggiato abbia agito con dei complici.  Sono infatti contestati "in concorso con ignoti" i reati contenuti nei capi di imputazione della richiesta di giudizio immediato. Secondo quanto accertato dalle indagini, Vantaggiato si recò davanti all'istituto professionale 'Morvillo-Falcone' la notte precedente alla tragedia. Avrebbe trasportato con un cassonetto a rotelle l'ordigno da lui fabbricato e poi fatto esplodere con un telecomando l'indomani mattina all'orario d'ingresso nella scuola. L'istanza di giudizio immediato presentato dalla Dda sarà esaminata dal gip Ines Casciaro che, in caso di accoglimento, fisserà la data del dibattimento dinanzi alla Corte d'Assise di Brindisi. Il processo a carico di Vantaggiato potrebbe avere inizio già alla fine di gennaio.

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