Arrestato il cappellano di San Vittore: violenza sessuale

Cronaca
In un frame Don Alberto Barin, cappellano del carcere milanese di San Vittore, arrestato con l'accusa di violenza sessuale su sei detenuti e per concussione, Milano, 20 novembre 2012

Don Alberto Barin è accusato di aver preteso favori da sei giovani carcerati, tutti extracomunitari, in cambio di beni di prima necessità come lo spazzolino da denti, lo shampoo, le sigarette

Avrebbe preteso favori sessuali dai detenuti in cambio di sigarette, shampoo, spazzolino da denti o piccole somme di denaro. Queste le accuse rivolte al cappellano del carcere di San Vittore a Milano, don Alberto Barin, arrestato martedì 20 novembre per i reati di violenza sessuale e concussione. L'inchiesta, coordinata dai pm Daniela Cento e Lucia Minutella e dal procuratore aggiunto Pietro Forno con ordinanza firmata dal Gip Enrico Manzi, è scattata nel giugno di questa estate. Le violenze commesse dal religioso sarebbero state filmate da telecamere introdotte dagli inquirenti all'interno dell'ufficio dopo la prima denuncia.

Sesso in cambio di favori - Don Alberto Barin è accusato di aver chiesto e ottenuto favori sessuali da sei detenuti tutti extracomunitari nell'arco di cinque anni, tra il 2008 e lo scorso ottobre, in cambio di piccoli beni di necessità. A dare impulso all'indagine, la denuncia di un detenuto africano che ha raccontato di essere stato violentato in carcere da un altro detenuto e, nel contesto di questa confessione, ha deciso di raccontare che non era stata l'unica persona ad avere abusato di lui e ha fatto il nome di Don Barin. Gli abusi che sarebbero stati perpetrati dal cappellano consistevano in toccamenti e quelli che gli investigatori definiscono "atti sessuali repentini".

Videocamere hanno documentato le violenze - Agli atti dell'inchiesta che ha portato in carcere il cappellano dell'istituto penitenziario di Milano ci sono anche dei filmati che hanno registrato gli abusi sessuali che avrebbe commesso ai danni dei detenuti. Dopo aver ricevuto la denuncia da parte di una delle vittime, inquirenti e investigatori sono riusciti a piazzare nell'ufficio del cappellano all'interno del carcere una videocamera e grazie a questa hanno documentato le violenze.

Le vittime sono extracomunitari - Le persone che sarebbero state abusate sono tutti extracomunitari dietro le sbarre per reati di piccola criminalità, tranne uno di loro accusato di omicidio e che si è rifiutato di ammettere le violenze agli investigatori.

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