Sanità, assolto Vendola: "Sono una persona perbene"

Cronaca
Nichi Vendola

Il presidente della Regione Puglia era accusato di concorso in abuso d'ufficio in relazione alla riapertura dei termini di un concorso per primario. Per il gup "il fatto non sussiste". Il leader di Sel: "Ora penso alle primarie". FOTO E VIDEO

Nichi Vendola assolto. Il fatto non sussiste. Il presidente della regione Puglia e candidato alle primarie del centrosinistra è stato assolto dal tribunale di Bari nel processo col rito abbreviato per abuso di ufficio sulla riapertura dei termini di un concorso per primario dell'ospedale San Paolo di Bari. Secondo l'accusa voleva favorire la nomina di Paolo Sardelli. Per il gup Susanna De Felice "il fatto non sussiste". Assolta anche la coimputata Lea Cosentino, ex manager della Asl di Bari. La procura aveva chiesto per entrambi la condanna a 20 mesi. "Dopo l'assoluzione, mi concentro sulle primarie" ha affermato Nichi Vendola (GUARDA IL VIDEO).

Vendola: "Ora mi dedico alle primarie" -
Felice, soddisfatto e determinato a riprendere la campagna elettorale per le primarie del centrosinistra. Così il leader di Sel si è mostrato ai giornalisti che ha incontrato nel palazzo della Regione Puglia subito dopo la sentenza emessa dal tribunale di Bari. "Non ho fatto nulla, nulla che costituisse reato, nulla di nulla - ha ribadito ai cronisti -  Resta come fatto storico che chi ha vinto il concorso non fosse mio parente, non fosse mio elettore, non fosse persona legata a me da amicizia. Questo è stato acclarato così come è stato acclarato che in quel concorso ha vinto il migliore" ha precisato il Governatore. E ha aggiunto: "Ora mi dedico alle primarie. Sono in corsa con due Golia, spero che anche questa volta vinca Davide". Il riferimento è agli sfidanti alle consultazioni del centrosinistra del 25 novembre, Pier Luigi Bersani e Matteo Renzi.

Il leader di Sel commosso: "Ho passato una vita sulle barricate della legalità" - Vendola, che aveva annunciato le dimissioni in caso di condanna, è stato invece tradito dall'emozione all'uscita dal tribunale. "Sono molto felice, in questi mesi ho bevuto un calice amaro" ha dichiarato visibilmente commosso pochi minuti dopo l'assoluzione. "Adesso mi è stata ridata la dignità di persona perbene". E, tra le lacrime, ha aggiunto: "Ho vissuto un'intera vita sulle barricate della giustizia e della legalità: oggi mi è stato restituito questo" (GUARDA IL VIDEO).

Vendola e Cosentino erano accusati di abuso d'ufficio - Il leader di Sel era accusato dalla procura di Bari di aver istigato l'ex direttore generale della Asl di Bari, Lea Cosentino, sua principale accusatrice e coimputata, a riaprire i termini del concorso per l'incarico quinquennale di direttore medico della struttura complessa di chirurgia toracica dell'ospedale San Paolo di Bari. Questo perché - secondo l'accusa - Vendola voleva che al concorso partecipasse un medico che intendeva favorire, Paolo Sardelli. Questi nel 2009 partecipò e vinse il concorso e ancora oggi guida il reparto che è ritenuto un fiore all'occhiello della sanità pubblica pugliese. Il processo nasce come "costola" dell'altro procedimento per una serie di presunte malversazioni nel sistema sanitario pugliese che vede la stessa Cosentino imputata insieme ad altre 32 persone tra cui il senatore Alberto Tedesco, all'epoca dei fatti assessore regionale alla Sanità.
"Sono contenta, sollevata, soddisfatta, non solo per me ma anche per il presidente della regione Puglia, Vendola" ha dichiarato Cosentino ai microfoni di SkyTG24. "Non ho accusato nessuno, ho solo risposto alle domande dei giudici" ha poi aggiunto (GUARDA IL VIDEO).

Sardelli: "Giustizia è fatta" - Commenta la sentenza di assoluzione anche il primario dell'ospedale di Bari, Sardelli: "Giustizia è fatta" ha dichiarato. "Avere appreso che il  presidente Vendola è stato assolto - ha aggiunto - è la conferma di una giustizia nei confronti non solo del presidente, che vedeva infangato con questa insinuazione il suo nome e la sua integrità morale, ma se mi permettete anche il mio nome, che è stato tirato in questo carrozzone mediatico procurandomi tanta amarezza".

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