"Se condannato, mi ritirerò dalla vita pubblica" commenta il governatore e leader di Sel, accusato di abuso di ufficio. Secondo la Procura "favorì la nomina di un primario" a Bari. Chiesta la stessa pena anche per l'ex dirigente della Asl Lea Cosentino
"Il 31 ottobre saprò se sarò ritenuto colpevole o innocente. Se sarò dichiarato colpevole mi ritirerò dalla vita pubblica" ha commentato il governatore pugliese ai giornalisti al termine dell'udienza e poi su Twitter. "Ma una sentenza ispirata a verità e giustizia - ha aggiunto - credo che restituirà a me quello che mi è dovuto, cioè la mia totale innocenza".
Il 31 ottobre saprò se sarò ritenuto colpevole o innocente. Se sarò dichiarato colpevole mi ritirerò dalla vita pubblica.
— Nichi Vendola (@NichiVendola) Ottobre 25, 2012
"Non ho interferito affinché fossero commessi degli illeciti. Si è ritenuto di riaprire i termini del concorso. In Italia, negli ultimi anni, sono stati riaperti 181 mila concorsi per primari" ha spiegato ancora riguardo all'inchiesta. "Detto questo - ha aggiunto - io non sono minimamente intervenuto", "la mia condotta è sempre totalmente estranea a qualunque intromissione o inappropriatezza o a qualunque commissione di reato o anche solo di illecito".
I pm Francesco Bretone, Desirée Di Girolamo e Giorgio Lino Bruno hanno chiesto di condannare alla stessa pena (20 mesi) anche l'ex dirigente della Asl di Bari Lea Cosentino, già coinvolta in altre inchieste sulla sanità pugliese, e dalle cui dichiarazioni è nato il coinvolgimento di Vendola.