Lombardia, indagato un altro assessore di Formigoni

Cronaca

Marcello Raimondi, decaduto dopo l'azzeramento della Giunta, aveva la delega all'Ambiente. E' sotto inchiesta per corruzione nella vicenda della discarica di amianto. Sarebbe stato il "referente" dei vertici della Compagnia delle opere di Bergamo

Ancora un esponente della giunta, ormai azzerata, di Roberto Formigoni finisce nel mirino dei magistrati. L'ex assessore regionale all'Ambiente, Marcello Raimondi, sarebbe stato, secondo le indagini della procura di Milano sulla vicenda della discarica di amianto nel cremonese, il "referente" e il personaggio politico in contatto con i vertici della Compagnia delle Opere bergamasca. Raimondi, decaduto dalla carica nei giorni scorsi, è indagato per corruzione in relazione all'autorizzazione regionale concessa all'imprenditore Pierluca Locatelli, che ha parlato di lui in un verbale.

La presunta mazzetta da 210 mila euro - Nell'inchiesta milanese, che ha portato in carcere nel 2011 l'ex vicepresidente del Consiglio regionale Franco Nicoli Cristiani, sono indagati per concorso in corruzione Rossano Breno e Luigi Brambilla, rispettivamente ex presidente ed ex vicepresidente della Compagnia delle Opere di Bergamo. I due, secondo l'accusa, avrebbero intascato una mazzetta da 210.000 euro e avrebbero chiesto a Locatelli di effettuare lavori gratuiti per centinaia di migliaia di euro in una scuola nel bergamasco.    

Le accuse all'ex assessore -
Tra gli indagati, come anticipato dal Corriere della Sera, figura dunque anche l'assessore Raimondi, il quale, a quanto si è saputo, sarebbe stato tirato in ballo proprio da Locatelli in un interrogatorio. Secondo le indagini, infatti, l'imprenditore bergamasco, per riuscire ad avere la delibera di Giunta per l'autorizzazione ad aprire la discarica, avrebbe dovuto da un lato pagare una tangente a Nicoli Cristiani e dall'altra pagare una mazzetta e "altre utilità! alla Compagnia delle opere bergamasca. Il secondo versamento, secondo le indagini e il racconto di Locatelli, era dovuto in quanto i due responsabili della Compagnia delle Opere erano legati all'assessore Raimondi, anche lui bergamasco.

A Roma, invece, la Procura ha iscritto nel registro degli indagati Franco Panzironi, ex amministratore delegato dell'Ama, l'Azienda municipale per l'ambiente di Roma. I magistrati della Capitale conducono un'inchiesta relativa a turbativa d'asta nell'ambito di alcuni appalti pubblici. (GUARDA IL VIDEO).

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