Penati: "Sono sicuro di dimostrare la mia innocenza"

Cronaca

L'ex presidente della provincia di Milano, per il quale il pm di Monza ha chiesto il rinvio a giudizio parla a SkyTG24: "Chiedo il rito immediato perché sono certo che alla fine sarà completamente scagionato"

"Sono convinto di poter dimostrare la mia totale estraneità, la mia innocenza e la correttezza negli atti amministrativi". Filippo Penati, ex presidente della provincia di Milano, per il quale il pm di Monza ha chiesto lunedì 1 ottobre il rinvio a giudizio, vuole essere processato con il rito immediato. "Credo di averne diritto - spiega a SkyTG24 - dopo 28 mesi di indagini." Il rito immediato, spiega l'ex presidente della provincia di Milano, "di solito viene chiesto dal pm, perché ha buone probabilità di portare a casa la condanna. Nel mio caso io sono convinto di avere tutte le possibilità di dimostrare la mia innocenza".  "C'è stata una grande attenzione dei media su queste vicende" aggiunge e spiega di credere che "sia il mio diritto avere un processo subito. Io chiedo che ci sia un giudice che decida se quelle accuse sono vere o false. Sono certo che alla fine sarò completamente scagionato".

Penati: "Dopo 28 mesi di indagini ci sono solo le parole dei miei accusatori" - Entrando nel dettaglio delle accuse che gli vengono mosse, Penati sostiene che "negli atti depositati, dopo 28 mesi di indagini, ci sono soltanto le dichiarazioni dei miei due accusatori. Si è tanto parlato di miei conti correnti in Sudafrica o a Dubai, 28 mesi di indagini hanno dimostrato che questi conti non esistono". Sulla parte di indagine che riguarda l'autostrada Serravalle, l'ex presidente della provincia di Milano ricorda che "15 giorno fa la Cassazione si è pronunciata su questo tema sostenendo che non ci sono i gravi indizi contro di me". E riguardo ai finanziamenti dell'associazione Fare Metropoli, Penati ribadisce che "quei finanziamenti che riguardano il mio rinvio a giudizio sono tutti fatti con bonifici bancari e quindi alla luce del sole."

Penati conclude dicendo che "oltre a Berlino ci sarà un giudice anche a Monza per dimostrare lì, senza fuggire dal processo, la mia totale innocenza".

Le accuse
- Per Filippo Penati la procura di Monza ha chiesto il rinvio a giudizio insieme ad altre 22 persone. Penati è accusato di corruzione, concussione e finanziamento illecito ai partiti. Secondo la procura ci sarebbero stati pagamenti per agevolare il rilascio di alcune concessioni o per impostare, secondo criteri determinati, il piano di governo del territorio (Pgt) in riferimento alle due aree che avevano ospitate la Falck e la Ercole  Marelli, all'epoca in cui Penati era sindaco di Sesto San Giovanni. A giugno, inoltre l'inchiesta si è allargata anche alla gestione della Milano Serravalle.

Cronaca: i più letti

[an error occurred while processing this directive]