Lampedusa, affonda un barcone di migranti. Decine i dispersi

Cronaca
Una foto rilasciata dalla Guardia costiera mostra un momento del recupero dei naufraghi 7 settembre 2012

Soccorse circa 50 persone, tutte tunisine. Recuperato un cadavere. I superstiti: "A bordo eravamo in 136. Ne mancano all'appello 80". Giallo sull'imbarcazione, che non è stata ancora  ritrovata

Ancora una tragedia nel Canale di Sicilia. Un barcone carico di migranti è naufragato a
circa 12 miglia da Lampedusa: 56 quelli tratti in salvo (tra loro una donna incinta) ma all'appello ne mancherebbero decine, 80 secondo alcune testimonianze. I migranti, infatti, hanno riferito che a bordo dell'imbarcazione viaggiavano 136 persone: 120 uomini, 10 donne e 6  minori.

La ricostruzione - "Le persone salvate dovrebbero essere tutte tunisine. Tra loro c'è anche una donna" ha detto a SkyTG24 il Comandante della guardia costiera Filippo Marini.
I soccorsi sono scattati nella notte tra il 6 e il 7 settembre, dopo l'allarme lanciato con un telefono satellitare: "Siamo naufragati. Sul barcone c'erano almeno cento persone", ha detto una voce concitata alla capitaneria di porto di Palermo. Sul posto si sono immediatamente diretti mezzi della Guardia costiera. In azione anche navi della Nato, una italiana, una tedesca, l'altra turca. Per ora è stato trovato un solo corpo, ma le ricerche dei dispersi proseguono senza sosta.

Giallo sul barcone  - Ed è giallo sulla sorte del barcone che non è ancora stato trovato: potrebbe essere affondato oppure gli stranieri potrebbero essere stati abbandonati nei pressi dell'isola di Lampione per poi fare ritorno in Tunisia. Molte risposte si attendono dai racconti dei superstiti che vengono sentiti nelle prossime ore.
La procura della Repubblica di Agrigento ha aperto un'inchiesta: si procede per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina e omicidio. Gli investigatori stanno tentando di individuare eventuali scafisti, per definire il quadro delle responsabilità. Le indagini sono coordinate dal procuratore della Repubblica Renato Di Natale e dal sostituto procuratore Antonella Pandolfi.
"Non dobbiamo mai abituarci a questi drammi, all'idea che ancora oggi attraversare il Mediterraneo in cerca di un lavoro e di una vita dignitosa diventi per migliaia di uomini e donne una roulette russa", ha sottolineato il sindaco di Lampedusa Giusi Nicolini. "Tutte le forze dell'ordine, i pescatori e i cittadini di Lampedusa stanno in queste ore contribuendo alle ricerche e al soccorso dei sopravvissuti".

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