Carbosulcis, stop all'occupazione della miniera Nuraxi Figus
CronacaI lavoratori lasciano i pozzi e risalgono in superficie. Stefano Meletti a SkyTG24: "Torniamo a lavoro, ma restano perplessità". Cappellacci: "E' necessario creare un polo avanzato tecnologico per il carbone pulito"
L'occupazione della miniera di Nuraxi Figus (Gonnesa) è terminata, ma non la mobilitazione dei lavoratori della Carbosulcis, società della Regione Sardegna, che vogliono avere rassicurazioni sul futuro occupazionale e sul rilancio dell'azienda.
I minatori, scesi domenica 26 agosto a una profondità di 373 metri (LE FOTO), sono risaliti in superficie e martedì 4 settembre riprenderanno la produzione. La decisione di lasciare liberi i pozzi è stata presa al termine di un'assemblea che ha avuto come tema principale il progetto della Regione che il governo ha chiesto di rimodulare per renderlo sostenibile sul piano economico.
Cappellacci a SkyTG24: polo tecnologico per l'utilizzo del carbone sostenibile - "Siamo felici dal punto di vita umano per la fine dell'occupazione della miniera e siamo soddisfatti per il buon lavoro fatto con la Regione e con la Provincia" (VIDEO). Così il sottosegretario allo Sviluppo economico, Claudio De Vincenti, ha commentato la notizia a SkyTG24. L'obiettivo ora è creare "un polo tecnologico del carbone pulito in cui anche la miniera abbia un futuro". "Ci attende - ha concluso - un lavoro impegnativo". Parole condivise dal presidente del governatore della Sardegna Ugo Cappellacci che, sempre al canale alla news di Sky, ha ribadito che il futuro della regione è nello sfruttamento e miglioramento delle risorse esistenti (GUARDA IL VIDEO). "Il caso della Carbosulcis è emblematico - ha dichiarato Cappellacci - Non si tratta solo di salvare la miniera ma un intero settore. E' necessario quindi, e su questo siamo in linea con il governo, creare un polo avanzato tecnologico, creare uno scenario perfettamente coerente con il futuro, con una politica di sostenibilità ambientale, con una scommessa anche per il futuro perché le risorse mondiali di carbone sono ancora molto ingenti, e una gran parte è di bassa qualità come il Carbosulcis. Quindi bisogna trovare delle tecnologie che consentano ancora l'utilizzo del carbone, ma in termini ambientali sostenibili".
Prosegue la protesta - I minatori hanno comunque deciso di tenere un presidio nella discarica delle ceneri della centrale di Portovesme, all'interno della miniera, in attesa di essere convocati dalla Regione Sarda e dal Ministero dello Sviluppo economico per capire quali saranno le sorti future della miniera.
"Domani (martedì 4 settembre, ndr) saremo sul posto di lavoro, ma restano perplessità" dice ai microfoni di SkyTG24 Stefano Meletti, Rsu Uil della Carbosulcis, il minatore che qualche giorno fa in segno di protesta si è ferito al polso con un coltello (IL VIDEO). E aggiunge: "Non vogliamo che il governo allunghi i tempi decisionali su questo progetto".
La questione carbone pulito - Il 31 agosto il Ministero ha assicurato che la miniera non interromperà l'attività, come paventato, il 31 dicembre e ha annunciato che chiederà al Parlamento una proroga di "sei mesi, massimo un anno" della scadenza prevista dalla legge 99/2009 per il bando di affidamento della relativa concessione. Intanto, si attende che la Regione Sardegna presenti una revisione del progetto per il carbone pulito, in modo da renderlo compatibile con le migliori tecnologie ed economicamente sostenibile.
Alcoa, i lavoratori organizzano la protesta - Intanto, per l'Alcoa c'è la svolta. L'azienda ha deciso di congelare la procedura di lo stop degli impianti. La notizia è arrivata subito dopo la decisone di rinviare dal 5 al 10 settembre il nuovo incontro presso il ministero dello Sviluppo economico sul destino dello stabilimento dei alluminio. Lo ha riferito una fonte ministeriale spiegando che lo slittamento è stato deciso per dare più tempo agli svizzeri di
Glencore di fare le proprie valutazioni prima di decidere se rilevare o no il sito abbandonato dagli americani.
Rinviata anche la marcia degli operai prevista a Roma per mercoledì. (Guarda le foto della scorsa protesta)
I minatori, scesi domenica 26 agosto a una profondità di 373 metri (LE FOTO), sono risaliti in superficie e martedì 4 settembre riprenderanno la produzione. La decisione di lasciare liberi i pozzi è stata presa al termine di un'assemblea che ha avuto come tema principale il progetto della Regione che il governo ha chiesto di rimodulare per renderlo sostenibile sul piano economico.
Cappellacci a SkyTG24: polo tecnologico per l'utilizzo del carbone sostenibile - "Siamo felici dal punto di vita umano per la fine dell'occupazione della miniera e siamo soddisfatti per il buon lavoro fatto con la Regione e con la Provincia" (VIDEO). Così il sottosegretario allo Sviluppo economico, Claudio De Vincenti, ha commentato la notizia a SkyTG24. L'obiettivo ora è creare "un polo tecnologico del carbone pulito in cui anche la miniera abbia un futuro". "Ci attende - ha concluso - un lavoro impegnativo". Parole condivise dal presidente del governatore della Sardegna Ugo Cappellacci che, sempre al canale alla news di Sky, ha ribadito che il futuro della regione è nello sfruttamento e miglioramento delle risorse esistenti (GUARDA IL VIDEO). "Il caso della Carbosulcis è emblematico - ha dichiarato Cappellacci - Non si tratta solo di salvare la miniera ma un intero settore. E' necessario quindi, e su questo siamo in linea con il governo, creare un polo avanzato tecnologico, creare uno scenario perfettamente coerente con il futuro, con una politica di sostenibilità ambientale, con una scommessa anche per il futuro perché le risorse mondiali di carbone sono ancora molto ingenti, e una gran parte è di bassa qualità come il Carbosulcis. Quindi bisogna trovare delle tecnologie che consentano ancora l'utilizzo del carbone, ma in termini ambientali sostenibili".
Prosegue la protesta - I minatori hanno comunque deciso di tenere un presidio nella discarica delle ceneri della centrale di Portovesme, all'interno della miniera, in attesa di essere convocati dalla Regione Sarda e dal Ministero dello Sviluppo economico per capire quali saranno le sorti future della miniera.
"Domani (martedì 4 settembre, ndr) saremo sul posto di lavoro, ma restano perplessità" dice ai microfoni di SkyTG24 Stefano Meletti, Rsu Uil della Carbosulcis, il minatore che qualche giorno fa in segno di protesta si è ferito al polso con un coltello (IL VIDEO). E aggiunge: "Non vogliamo che il governo allunghi i tempi decisionali su questo progetto".
La questione carbone pulito - Il 31 agosto il Ministero ha assicurato che la miniera non interromperà l'attività, come paventato, il 31 dicembre e ha annunciato che chiederà al Parlamento una proroga di "sei mesi, massimo un anno" della scadenza prevista dalla legge 99/2009 per il bando di affidamento della relativa concessione. Intanto, si attende che la Regione Sardegna presenti una revisione del progetto per il carbone pulito, in modo da renderlo compatibile con le migliori tecnologie ed economicamente sostenibile.
Alcoa, i lavoratori organizzano la protesta - Intanto, per l'Alcoa c'è la svolta. L'azienda ha deciso di congelare la procedura di lo stop degli impianti. La notizia è arrivata subito dopo la decisone di rinviare dal 5 al 10 settembre il nuovo incontro presso il ministero dello Sviluppo economico sul destino dello stabilimento dei alluminio. Lo ha riferito una fonte ministeriale spiegando che lo slittamento è stato deciso per dare più tempo agli svizzeri di
Glencore di fare le proprie valutazioni prima di decidere se rilevare o no il sito abbandonato dagli americani.
Rinviata anche la marcia degli operai prevista a Roma per mercoledì. (Guarda le foto della scorsa protesta)