Grave il cardinal Martini: rifiuta l'accanimento terapeutico

Cronaca
Il cardinale Carlo Maria Martini (ansa)
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Peggiorano le condizioni di salute dell'arcivescovo emerito di Milano. Secondo il neurologo che lo segue è entrato nella fase terminale della sua malattia. Il Vaticano: "Papa Ratzinger segue la situazione da vicino"

Le condizioni di salute del cardinale Carlo Maria Martini, 85 anni, da tempo malato di Parkinson, si sono aggravate improvvisamente. "Il cardinale Martini è in una fase terminale della sua malattia. Dopo un'ultima crisi, cominciata a metà agosto, non è più stato in grado di deglutire né cibi solidi né liquidi. Ma è rimasto lucido fino all'ultimo e ha rifiutato ogni forma di accanimento terapeutico", ha spiegato il dottor Gianni Pezzoli, direttore dell'unità di Neurologia del Centro Parkinson degli Istituti clinici di perfezionamento di Milano, dove si trova ricoverato Martini.

"Su questi pazienti si possono usare vari dispositivi come la peg (una forma di nutrizione forzata, ndr). Ma in questa fase sarebbe un accanimento terapeutico. La malattia evolve in modo più naturale possibile", ha spiegato il medico.

Ratzinger segue la sitauzione - Papa Benedetto XVI è stato informato già nella serata di giovedì 30 agosto. La Santa Sede ha fatto sapere tramite il vice direttore della Sala Stampa vaticana, padre Ciro Benedettini, che il Pontefice "segue la situazione" da vicino. Un invito alla preghiera arriva dal cardinale Angelo Scola, arcivescovo di Milano. "Tutti i fedeli della Diocesi e quanti l'hanno caro gli rivolgano una preghiera".

Il cardinale Martini è nato a Torino nel 1927 ed è stato arcivescovo di Milano dal 1979 al 2002. Dopo un lungo periodo in Terra Santa, nel 2008 è rientrato in Italia, per curare il morbo di Parkinson da cui è affetto e da allora risiede all'Aloisianum di Gallarate.


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