Ancora qualche ora di caldo, spazio poi a piogge e a un abbassamento delle temperature. Intanto Coldiretti denuncia: è andato già perso il 20 per cento del raccolto di pomodoro e il 40 di quello di soia. LE PREVISIONI
Vitigni, tartufi, funghi. Ma anche pomodoro, mais e soia. L'emergenza caldo - che dovrebbe a breve finire per lasciare lo spazio ad un abbassamento della temperatura con frequenti precipitazioni - sta comportando danni ingenti all'agricoltura.
Secondo quanto afferma la Coldiretti, i danni si estenderanno anche alle produzioni tipiche dell'autunno facendo salire a oltre un miliardo il bilancio delle perdite subite dal settore agricolo durante l'estate durante la quale è andato già perso il 20 per cento del raccolto di pomodoro, il 30 di quello di mais e il 40 di quello di soia.
In generale la raccolta di funghi è partita con difficoltà anche se non mancano situazioni locali che hanno beneficiato della pioggia ma in grande difficoltà sono i castagneti e preoccupanti le previsioni per i tartufi.
Ora si spera nell'arrivo della perturbazione Beatrice. Come sottolinea Coldiretti, la nascita dei funghi per essere rigogliosa richiede come condizioni ottimali terreni umidi senza piogge torrenziali e una buona dose di sole e 18-20 gradi di temperatura all'interno del bosco.
Si stima che, in annate normali, gli oltre 10 milioni di ettari di bosco che coprono un terzo dell'Italia possano offrire una produzione di circa 30mila tonnellate tra porcini, finferli, trombette, chiodini e le altre numerose specialità note agli appassionati.
Intanto, c'è chi avanza proposte concrete per uscire dall'emergenza. Tra questi, il direttore di Confagricoltura Asti, Francesco Giaquinta, che chiede la possibilità di irrigare 'a goccia' le viti in emergenza siccità e in deroga ai disciplinari che in Piemonte vietano l'uso dell'acqua per irrigare i filari con più di tre anni di età.
Secondo quanto afferma la Coldiretti, i danni si estenderanno anche alle produzioni tipiche dell'autunno facendo salire a oltre un miliardo il bilancio delle perdite subite dal settore agricolo durante l'estate durante la quale è andato già perso il 20 per cento del raccolto di pomodoro, il 30 di quello di mais e il 40 di quello di soia.
In generale la raccolta di funghi è partita con difficoltà anche se non mancano situazioni locali che hanno beneficiato della pioggia ma in grande difficoltà sono i castagneti e preoccupanti le previsioni per i tartufi.
Ora si spera nell'arrivo della perturbazione Beatrice. Come sottolinea Coldiretti, la nascita dei funghi per essere rigogliosa richiede come condizioni ottimali terreni umidi senza piogge torrenziali e una buona dose di sole e 18-20 gradi di temperatura all'interno del bosco.
Si stima che, in annate normali, gli oltre 10 milioni di ettari di bosco che coprono un terzo dell'Italia possano offrire una produzione di circa 30mila tonnellate tra porcini, finferli, trombette, chiodini e le altre numerose specialità note agli appassionati.
Intanto, c'è chi avanza proposte concrete per uscire dall'emergenza. Tra questi, il direttore di Confagricoltura Asti, Francesco Giaquinta, che chiede la possibilità di irrigare 'a goccia' le viti in emergenza siccità e in deroga ai disciplinari che in Piemonte vietano l'uso dell'acqua per irrigare i filari con più di tre anni di età.