Viterbo, direttore del "Futurista" aggredito da Casa Pound

Cronaca

Filippo Rossi sarebbe stato colpito con pugni e calci da 4-5 persone. Il giornalista avrebbe riconosciuto, tra gli aggressori, Gianluca Iannone, fondatore e presidente del gruppo di estrema destra, che dice: "Quante storie per uno schiaffone futurista"

Il direttore del quotidiano online Il Futurista Filippo Rossi, ideatore e animatore della rassegna Caffeina Cultura, in corso di svolgimento a Viterbo, è stato aggredito con pugni e calci da un manipolo di militanti di CasaPound.
L'aggressione è avvenuta all'1,30 di sabato 14 nel quartiere medievale di San Pellegrino. Rossi è stato trasportato in ambulanza al pronto soccorso dell'ospedale cittadino, dove gli sono state riscontrate contusioni al volto guaribili in pochi giorni. Alle 5.30 è stato dimesso.
Secondo quanto si è appreso, il giornalista, nella denuncia presentata in questura, avrebbe indicato in Gianluca Iannone, fondatore e presidente di CasaPound Italia colui che lo ha colpito con un violento pugno al volto. Un altro militante del movimento neofascista, non ancora identificato, gli avrebbe sferrato dei calci mentre era disteso a terra. Il gruppo di militanti di Casa Pound che ha preso parte al raid era composto da una quindicina di giovani. Tutti indossavano un maglietta nera con il logo dell'organizzazione. Ma all'aggressione avrebbero preso parte in quattro o cinque. Sono in corso indagini da parte della Digos.

"Quante storie per uno schiaffone futurista. Da Filippo Rossi, che si ispira a coloro che volevano esaltare 'l'insonnia febbrile, il passo di corsa, il salto mortale, lo schiaffo e il pugno', non ce lo saremmo aspettato", dice il leader di CasaPound Italia, Gianluca Iannone, commentando in una nota le dichiarazioni del direttore del 'Futurista'. "Uno schiaffone, come quello di Umberto Boccioni a Ardengo Soffici, che il direttore de 'Il Futurista' dovrebbe conoscere bene, niente di più, altro che spedizione punitiva. Questo il senso di quanto è accaduto ieri notte a Viterbo - aggiunge Iannone -. Una discussione tra vecchi amici che amici non sono più, in cui la ricerca di un chiarimento verbale è finita in un gesto di marinettiana memoria, dopo che Rossi, che più volte è venuto a CasaPound a parlare, ha ripetutamente diffamato il nostro movimento in maniera del tutto pretestuosa. Uno schiaffone può far male, ma un occhio nero passa in fretta. A Rossi voglio dire che altrettanto male possono fare la penna e le parole, ma gli effetti delle ingiurie durano più a lungo".


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