Milano, indagato consigliere Lega Bastoni. Ma lui smentisce

Cronaca

L’esponente del Carroccio sarebbe accusato di finanziamento illecito ai partiti nell’ambito della nuova inchiesta su un presunto giro di tangenti nella sanità lombarda. “Non mi risulta”, dice

Massimiliano Bastoni, consigliere comunale milanese della Lega, secondo quanto riportato da alcuni quotidiani e dalle agenzie di stampa, è indagato nell'ambito della nuova inchiesta milanese su un presunto giro di tangenti nella sanità lombarda. All'esponente leghista viene contestato il reato di finanziamento illecito ai partiti per un presunto versamento da 10 mila euro riferibile all'imprenditore Viscardo Paganelli, che il politico avrebbe ricevuto attraverso il 'mediatore' Ferdinando Azzarello, che è accusato invece di corruzione. Nell'ambito dell'inchiesta milanese - condotta dal nucleo di polizia tributaria della Gdf e coordinata dal pm di Milano Paolo Filippini del dipartimento guidato dall'aggiunto Alfredo Robledo - la scorsa settimana erano state effettuate una serie di perquisizioni, come aveva anticipato il quotidiano La Repubblica. Il consigliere, però, smentisce. “Da giorni rimbalza nelle cronache di taluni quotidiani la notizia secondo cui sarei indagato presso la Procura della Repubblica di Milano e/o sarei stato destinatario di una perquisizione da parte della medesima autorità. Non mi risulta che nessuna delle due circostanze risponda al vero".

Al momento nell'ambito dell'inchiesta, di cui ha scritto anche 'L'Espresso' - risultano indagate quattro persone: l'imprenditore Paganelli, il politico Bastoni, l' intermediario Azzarello e il primario di cardiologia dell'ospedale Sacco di Milano, Maurizio Viecca. Al centro delle indagini, di cui al momento si sa poco perché gli investigatori stanno lavorando sul materiale sequestrato nelle perquisizioni (da quanto si è saputo, Bastoni non è stato oggetto di perquisizioni personali e a lui non viene contestata la corruzione) ci sono le accuse, a vario titolo, di corruzione, truffa, turbativa d'asta e finanziamento illecito ai partiti. Gli inquirenti stanno indagando su diversi "episodi corruttivi nel contesto di gare pubbliche indette nella sanità lombarda".

L'imprenditore Paganelli, che gestiva lo società Fotetek di prodotti sanitari e che è stato già arrestato nell'ambito dell'inchiesta romana sugli appalti dell' Enac, avrebbe raccontato, infatti, a verbale di aver versato, tra le altre cose, diecimila euro ad Azzarello, uomo d'affari che, secondo le indagini, era in rapporti con lo Iesta, l' Istituto europeo studi tecnologie avanzate. Soldi che poi, secondo gli inquirenti, sarebbero finiti all'esponente leghista come finanziamento illecito al partito. Sempre da quanto si è appreso, infatti, Azzarello avrebbe svolto un'opera di 'mediazione' tra imprenditori della sanità ed esponenti della Lega, come l'ex presidente del consiglio regionale lombardo Davide Boni, non indagato in questa inchiesta, ma accusato di corruzione in un'altra indagine, sempre del pm Filippini, su un giro di tangenti con al centro il comune di Cassano d'Adda. Azzarello, inoltre, risulterebbe coinvolto anche nell' organizzazione di corsi 'fantasma' nella sanità e inoltre le indagini avrebbero accertato presunte mazzette anche sulla fornitura di pacemaker.

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