Terremoto in Emilia, oltre 600 scosse dal 29 maggio ad oggi

Cronaca

Sale a 26 il bilancio delle vittime del sisma. Nonostante lo sciame sismico si prova a recuperare un po' di normalità: a Mirandola arrivano container per scuole e uffici. La Cgil denuncia: ditte scaricano sui lavoratori la responsabilità sulla sicurezza

Sono 638 le scosse di terremoto registrate dal secondo sisma del 29 maggio fino alle 7.36 di stamattina, 13 delle quali superiori a magnitudo 4 e sette oltre magnitudo 5 (l'ultima di domenica sera a 5.1). E' il nuovo aggiornamento fornito dall'assessore alla Protezione civile dell'Emilia-Romagna , Paola Gazzolo, che ha fatto il punto in Aula. Nella sola notte di martedì 5, dalla mezzanotte alle 9, la terra ha tremato altre 15 volte . Le scosse, riferisce l'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia , sono state di intensità variabile tra 2.1 e 2.8, ma non sono state avvertite dalla popolazione perché molto in profondità.
Intanto, sale a 26 il bilancio delle vittime del sisma dopo che martedì 5 giugno sono morte due donne che erano state ricoverate in ospedale dopo il sisma del 29 maggio. Sandra Gherardi, 46 anni, di Cento donna era ricoverata in gravissime condizioni all'ospedale Maggiore di Bologna, in seguito al crollo di un cornicione di cui era rimasta vittima dopo la violenta scossa avvenuta attorno alle 9 del mattino. Si è spenta invece all'ospedale di Baggiovara (Modena) Liviana Latini, 65 anni, che era rimasta sotto le macerie del suo appartamento a Cavezzo.

Cgil di Reggio Emilia: aziende scaricano sui dipendenti responsabilità sulla sicurezza - Nelle zone del modenese colpite dal sisma, terminata l'emergenza maltempo, si prova a tornare alla normalità. A Mirandola sono arrivati container per scuola ed uffici. E intanto la Cgil Emilia Romagna denuncia di aver ricevuto segnalazioni su alcune aziende che cercano di baipassare l'ordinanza del dipartimento della Protezione civile, facendo firmare ai lavoratori liberatorie individuali sulla responsabilità civile e penale nel caso di danni provocati dal terremoto. "Di fronte a queste liberatorie - commenta il responsabile politiche industriali Cgil E.Romagna, Antonio Mattioli - agiremo segnalandole alla Procura della Repubblica e ribadendo che la vita dei lavoratori non può essere giocata per una questione di mercato".

Sfollati, tra case inagibili e paura delle scosse - Sono 54 i comuni colpiti dal sisma (12 in provincia di Reggio Emilia, 19 in provincia di Modena, 16 in provincia di Bologna e sette in Provincia di Ferrara). Si tratta di territori abitati da 952.285 residenti (il 21,3% dell'intera regione), non tutti sfollati, ma buona parte sì, anche se questo non vuol dire che siano tutti assistiti: la Protezione civile ha una disponibilità complessiva di 15.754 posti e ora accoglie 12.180 persone, oltre novemila nei 35 campi allestiti, poi in scuole, quasi tremila in scuole o palestre, il resto in albergo grazie a una convenzione per diecimila posti usata ancora solo parzialmente.
Sono oltre 1.500 i volontari di Protezione Civile impegnati e si aggiungono esperti e operatori anche di Vigili del Fuoco, forze armate, forze dell'ordine, Enti locali, per un totale di oltre 4.500 uomini e donne al lavoro.
E ci sono anche 300 persone che dopo la scossa di domenica sera hanno preferito alloggiare nei campi  di Reggiolo e Rolo, nonostante avessero le abitazioni agibili. La paura e l'ansia restano, infatti, tra le popolazioni colpite.

Mirandola cerca di tornare alla normalità - Intanto in alcuni dei paesi più colpiti dal sisma si cerca di tornare alla normalità, complice il sole che è tornato dopo le forti piogge che hanno reso ancora più complicata la vita nei centri d'accoglienza. A Mirandola , ad esempio, sono in arrivo i container che serviranno per ospitare alcuni uffici pubblici e alcune scuole. I medici, come dichiara un dotte a SkyTG24, non possono visitare i pazienti: servono lettini e container dove allestire gli "studi. Manca la privacy".

Danni al patrimonio artistico - Si continua anche a fare una stima dei danni, compresi quelli subiti dal patrimonio artistico. Sono circa 600, su un totale di 1.159 beni tutelati presenti nell'area colpita, i beni culturali danneggiati dal terremoto secondo il bilancio tracciato dalla Direzione Regionale per i Beni culturali e paesaggistici dell'Emilia-Romagna. 

Garante carceri Emilia: "Sì ai detenuti per ricostruzione" - Nel frattempo continua a far discutere la proposta del ministro della Giustizia, Paola Severino, di impiegare alcuni detenuti per la ricostruzione ( LA RASSEGNA STAMPA - LE REAZIONI DEGLI EMILIANI ). Una proposta su cui arriva il sì del garante regionale delle persone provate della libertà personale, Desi Bruno, che definisce l'idea del ministro della giustizia Paola Severino "un'indicazione importante a considerare i detenuti come una risorsa sociale e non sempre e soltanto come portatori di problemi per la sicurezza dei cittadini".

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