L’arrivo di Benedetto XVI, accompagnato dal segretario Bertone, per l’Incontro Mondiale delle Famiglie: "Questa città modello di pace e sviluppo per il Paese". Pisapia: "Insieme possiamo fare tanto se i nostri valori sapranno unire invece che dividere”
Una città gremita per l’arrivo del Papa (guarda le foto) in occasione del settimo Incontro Mondiale delle Famiglie. Milano ha abbracciato Benedetto XVI che è stato accolto in piazza Duomo da un lunghissimo applauso delle migliaia di fedeli assiepati ad aspettarlo. Nel suo percorso lungo i lati della piazza, Benedetto XVI è stato festeggiato da cori da stadio, uno sventolio continuo di bandiere e dalle note della Civica Orchestra di Milano.
Al suo fianco un altro aiutante al posto del maggiordomo Paolo Gabriele, arrestato la settimana scorsa per il possesso illecito di documenti riservati. Nel nutrito seguito, come sempre avviene in occasioni analoghe, il cardinale Tarcisio Bertone, segretario di Stato Vaticano.
Ad accogliere Benedetto XVI sul palco di piazza Duomo, invece, è stato il sindaco Giuliano Pisapia.
Pisapia: "Da laico so che la famiglia è il primo mattone" - "Noi insieme possiamo fare tanto se i nostri valori sapranno unire invece che dividere", ha detto il primo cittadino (leggi il suo discorso integrale, ndr) che ha rivolto al Pontefice il "benvenuto dei cattolici, che sono maggioranza a Milano e che oggi sono pieni di gioia, il benvenuto dei fedeli di altre religioni, perché la fede non può essere motivo di divisione, e il benvenuto anche dei non credenti".
"Sono le diversità - ha detto ancora Pisapia - che segnano i nostri tempi. E la diversità non può e non deve essere motivo di scontro. Può e deve essere fonte di aggregazione, di ricchezza, di unità. E, comunque, a tutte e a tutti deve essere garantita parità di diritti".
"Con l'Arcivescovo Scola - ha proseguito - stiamo cercando di camminare fianco a fianco e le parole che ci uniscono sono accoglienza, responsabilità e servizio".
"Anche da laico - ha concluso il sindaco - so che la famiglia è il primo mattone. Da Milano, che grazie a lei oggi è al centro del mondo, può partire un messaggio che dia tutela a tutte le famiglie. Lavoriamo insieme perché nessuno si senta più solo".
Il Papa: "Milano modello di pace e sviluppo per il Paese" - Milano, da sempre luogo d'incontro di popoli e culture, deve riscoprire questa sua tradizione ed essere modello di pace e sviluppo per tutto il Paese. Sono state queste le prime parole del Papa nel primo giorno della sua visita nel capoluogo lombardo. "Sono molto lieto di essere oggi in mezzo a voi - ha detto il Papa (leggi il suo discorso integrale, ndr) - e ringrazio Dio, che mi offre l'opportunità di visitare la vostra illustre Città”.
"Il mio primo incontro con i milanesi - ha proseguito - avviene in questa Piazza del Duomo, cuore di Milano, dove sorge l'imponente monumento simbolo della Città. Con la sua selva di guglie esso invita a guardare in alto, a Dio". Quindi Ratzinger ha aggiunto: "Proprio tale slancio verso il cielo ha sempre caratterizzato Milano e le ha permesso nel tempo di rispondere con frutto alla sua vocazione: essere un crocevia - Mediolanum - di popoli e di culture". "La città ha così saputo coniugare sapientemente - ha proseguito il Pontefice - l'orgoglio per la propria identità con la capacità di accogliere ogni contributo positivo che, nel corso della storia, le veniva offerto".
Quindi "ancora oggi, Milano è chiamata a riscoprire questo suo ruolo positivo, foriero di sviluppo e di pace per tutta l'Italia".
Al suo fianco un altro aiutante al posto del maggiordomo Paolo Gabriele, arrestato la settimana scorsa per il possesso illecito di documenti riservati. Nel nutrito seguito, come sempre avviene in occasioni analoghe, il cardinale Tarcisio Bertone, segretario di Stato Vaticano.
Ad accogliere Benedetto XVI sul palco di piazza Duomo, invece, è stato il sindaco Giuliano Pisapia.
Pisapia: "Da laico so che la famiglia è il primo mattone" - "Noi insieme possiamo fare tanto se i nostri valori sapranno unire invece che dividere", ha detto il primo cittadino (leggi il suo discorso integrale, ndr) che ha rivolto al Pontefice il "benvenuto dei cattolici, che sono maggioranza a Milano e che oggi sono pieni di gioia, il benvenuto dei fedeli di altre religioni, perché la fede non può essere motivo di divisione, e il benvenuto anche dei non credenti".
"Sono le diversità - ha detto ancora Pisapia - che segnano i nostri tempi. E la diversità non può e non deve essere motivo di scontro. Può e deve essere fonte di aggregazione, di ricchezza, di unità. E, comunque, a tutte e a tutti deve essere garantita parità di diritti".
"Con l'Arcivescovo Scola - ha proseguito - stiamo cercando di camminare fianco a fianco e le parole che ci uniscono sono accoglienza, responsabilità e servizio".
"Anche da laico - ha concluso il sindaco - so che la famiglia è il primo mattone. Da Milano, che grazie a lei oggi è al centro del mondo, può partire un messaggio che dia tutela a tutte le famiglie. Lavoriamo insieme perché nessuno si senta più solo".
Il Papa: "Milano modello di pace e sviluppo per il Paese" - Milano, da sempre luogo d'incontro di popoli e culture, deve riscoprire questa sua tradizione ed essere modello di pace e sviluppo per tutto il Paese. Sono state queste le prime parole del Papa nel primo giorno della sua visita nel capoluogo lombardo. "Sono molto lieto di essere oggi in mezzo a voi - ha detto il Papa (leggi il suo discorso integrale, ndr) - e ringrazio Dio, che mi offre l'opportunità di visitare la vostra illustre Città”.
"Il mio primo incontro con i milanesi - ha proseguito - avviene in questa Piazza del Duomo, cuore di Milano, dove sorge l'imponente monumento simbolo della Città. Con la sua selva di guglie esso invita a guardare in alto, a Dio". Quindi Ratzinger ha aggiunto: "Proprio tale slancio verso il cielo ha sempre caratterizzato Milano e le ha permesso nel tempo di rispondere con frutto alla sua vocazione: essere un crocevia - Mediolanum - di popoli e di culture". "La città ha così saputo coniugare sapientemente - ha proseguito il Pontefice - l'orgoglio per la propria identità con la capacità di accogliere ogni contributo positivo che, nel corso della storia, le veniva offerto".
Quindi "ancora oggi, Milano è chiamata a riscoprire questo suo ruolo positivo, foriero di sviluppo e di pace per tutta l'Italia".