Nuove Br, a Milano 11 condanne in appello

Cronaca

Si è concluso il nuovo processo contro l'organizzazione, dopo l'annullamento da parte della Cassazione della precedente sentenza. Tolta la finalità terroristica. Proteste in aula. GUARDA IL VIDEO

La Corte d'Assise d'Appello di Milano ha emesso 11 condanne fino a 11 anni e mezzo di reclusione per altrettanti imputati nel processo alle cosiddette Nuove Br del partito Comunista politico-militare e un'assoluzione. I giudici, nella loro sentenza, hanno tolto l'aggravante della finalità terroristica che era costata l'annullamento da parte della Cassazione del primo processo d'appello. Nelle condanne si parla associazione sovversiva mentre nell'altro processo si menzionava l'associazione sovversiva con finalità terroristiche. Alla fine della lettura ci sono state proteste in aula, con i famigliari e i simpatizzanti degli imputati che hanno scandito lo slogan "l'unica giustizia è quella proletaria".

Ad uno degli ideologi del gruppo, Claudio Latino, sono stati inflitti undici anni e mezzo di carcere (nel primo processo d'appello 14 anni e un mese). Anche ad  altri esponenti di spicco del movimento come Alfredo Davanzo e Vincenzo Sisi, sono state ridotte le pene rispettivamente a 9 e 10 anni di carcere, rispetto ai 10 anni e 10 mesi e 12 anni e un mese del precedente verdetto. Salvatore Scivoli, per il quale erano stati chiesti sei anni e sei mesi di carcere, è invece stato assolto, mentre Massimiliano Gaeta, condannato a cinque anni e tre mesi, è stato scarcerato per estinzione della custodia cautelare.

Confermato il risarcimento da 100 mila euro che alcuni degli imputati dovranno versare a Pietro Ichino, il giuslavorista parte civile nel procedimento. La Cassazione aveva annullato sia le condanne sia il risarcimento al senatore del Pd. Oggi i giudici hanno confermato il risarcimento cosi' come aveva già fatto l'appello nel 2010.

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