Cassazione: Schettino non è adatto al comando

Cronaca

Per la Suprema Corte il comandante della Costa Concordia ha "scarsa resistenza a reggere situazioni di crisi". Queste le motivazioni della sentenza con cui i giudici, lo scorso 10 aprile, hanno confermato i domiciliari

Francesco Schettino, comandante della nave da crociera Costa Concordia naufragata davanti all'isola del Giglio il 13 gennaio scorso, ha "scarsa resistenza nello svolgimento di funzione di comando o comunque di responsabilità delle sorti di persone a lui affidate".
E' quanto emerge nelle motivazioni della sentenza con cui la  Cassazione, riferiscono fonti giudiziarie, ha confermato il mese scorso i domiciliari a Schettino, accusato di omicidio
colposo plurimo, naufragio e abbandono della nave. I legali del comandante avevano chiesto la sua liberazione, mentre i pm di Grosseto volevano che entrasse in carcere.

Scarsa resistenza a reggere situazioni di crisi
- Schettino, sostengono i giudici della Cassazione, ha anche scarsa resistenza "a reggere situazioni di crisi e ad assicurare in quelle situazioni l'adempimento delle obbligazioni di sicurezza e garanzia verso i terzi affidati".
Tutto questo, si legge nelle motivazioni, "è evidenza di pericolo concreto, anche se non di certezza, di reiterazione di delitti colposi correlati all'incolumità delle persone ogni volta che si proponga un'occasione di esercizio di doveri e obbligazioni di garanzia".  Nel naufragio della Costa Concordia sono morte almeno 30 persone.

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