Al processo per l'omicidio della quindicenne di Avetrana va in scena la testimonianza di Anna Pisanò, ex amica di Sabrina Misseri, accusata con la madre di aver ucciso la cugina. "Il giorno della scomparsa Sarah era molto triste”
"Non ho mai visto Sabrina Misseri veramente addolorata per la scomparsa di Sarah" e il giorno della scomparsa la quindicenne di Avetrana, a casa di Sabrina, "era molto triste, arrivò e non salutò neppure: Sabrina la guardava sempre come se volesse dirle di non parlare".
E' uno scenario fosco quello che una ormai ex amica di Sabrina, Anna Pisanò, ha descritto testimoniando al processo per l'omicidio Scazzi.
Pisanò, che a casa Misseri si recava spesso per trattamenti estetici, è ritenuta dagli inquirenti una teste-chiave per inchiodare alle presunte responsabilità del delitto Sabrina Misseri e sua madre Cosima Serrano. Ma è anche un teste citato dal collegio difensivo, che ha cercato nel controesame di incrinare l'attendibilità di Anna Pisanò.
La testimone ha risposto per più di quattro ore alle domande, confermando anche circostanze già riferite agli inquirenti nel corso delle indagini.
Ad esempio, l'incontro con Sabrina sotto casa di quest'ultima quando Michele Misseri confessò di essere stato lui ad uccidere Sarah.
"Capii dalla tv che Michele Misseri aveva confessato il delitto. Ero in casa di mia figlia, che abitava di fronte ai Misseri. Vidi Sabrina uscire, mi avvicinai e lei mi disse: 'L'hanno incastrato, l'hanno incastrato'. Poi aggiunse 'anche io dopo sette ore sotto torchio avrei detto di averla uccisa e dove l'ho messa, dopo sette ore ti viene quella cosa di dire la verità e farla finita, ma non l'ho fatto'. E si mise a piangere".
Sabrina è scoppiata in lacrime più volte anche all'udienza di martedì 8 maggio, in aula, mentre la sua ex amica parlava. E anche Cosima, considerata da tutti con il volto impenetrabile, per la prima volta ha tradito qualche lacrima. Dalla testimonianza di Anna Pisanò è emerso un quadro contraddittorio di Sabrina.
Ad esempio, due giorni dopo la scomparsa di Sarah, alla figlia maggiore della Pisanò, Vanessa, che le aveva telefonato perché le era sembrato di sentire qualcuno lamentarsi in una zona di campagna, Sabrina avrebbe risposto "sono in birreria, per dimenticare".
E più tardi, raggiungendola, le avrebbe detto quasi ridendole in faccia "voi vedete troppi film".
E' uno scenario fosco quello che una ormai ex amica di Sabrina, Anna Pisanò, ha descritto testimoniando al processo per l'omicidio Scazzi.
Pisanò, che a casa Misseri si recava spesso per trattamenti estetici, è ritenuta dagli inquirenti una teste-chiave per inchiodare alle presunte responsabilità del delitto Sabrina Misseri e sua madre Cosima Serrano. Ma è anche un teste citato dal collegio difensivo, che ha cercato nel controesame di incrinare l'attendibilità di Anna Pisanò.
La testimone ha risposto per più di quattro ore alle domande, confermando anche circostanze già riferite agli inquirenti nel corso delle indagini.
Ad esempio, l'incontro con Sabrina sotto casa di quest'ultima quando Michele Misseri confessò di essere stato lui ad uccidere Sarah.
"Capii dalla tv che Michele Misseri aveva confessato il delitto. Ero in casa di mia figlia, che abitava di fronte ai Misseri. Vidi Sabrina uscire, mi avvicinai e lei mi disse: 'L'hanno incastrato, l'hanno incastrato'. Poi aggiunse 'anche io dopo sette ore sotto torchio avrei detto di averla uccisa e dove l'ho messa, dopo sette ore ti viene quella cosa di dire la verità e farla finita, ma non l'ho fatto'. E si mise a piangere".
Sabrina è scoppiata in lacrime più volte anche all'udienza di martedì 8 maggio, in aula, mentre la sua ex amica parlava. E anche Cosima, considerata da tutti con il volto impenetrabile, per la prima volta ha tradito qualche lacrima. Dalla testimonianza di Anna Pisanò è emerso un quadro contraddittorio di Sabrina.
Ad esempio, due giorni dopo la scomparsa di Sarah, alla figlia maggiore della Pisanò, Vanessa, che le aveva telefonato perché le era sembrato di sentire qualcuno lamentarsi in una zona di campagna, Sabrina avrebbe risposto "sono in birreria, per dimenticare".
E più tardi, raggiungendola, le avrebbe detto quasi ridendole in faccia "voi vedete troppi film".