Lusi, i pm chiedono l'arresto. "Ha saccheggiato il partito"

Cronaca

La Procura di Roma invia al Senato la richiesta di autorizzazione a procedere nei confronti dell'ex tesoriere della Margherita, accusato di associazione a delinquere, che commenta: "Provvedimento abnorme".  Ai domiciliari la moglie e due commercialisti

La Procura di Roma ha chiesto al Senato l'autorizzazione all'arresto in carcere dell'ex tesoriere della Margherita, Luigi Lusi, accusato di aver sottratto i soldi al partito per fini privati. Sono finiti agli arresti domiciliari la moglie del senatore, Giovanna Petricone, e due commercialisti. Il reato contestato a tutti è associazione a delinquere. Fino a qualche giorno fa si ipotizzavano solo le accuse di riciclaggio, appropriazione indebita e il trasferimento fraudolento di beni.
Il senatore, però, si difende e dice: "E' un provvedimento giuridico abnorme".
Intanto il leader dell'Udc Pierferdinando Casini, intervistato da SkyTG24, ha dichiarato: "Credo che voteremo sì all'arresto". (Guarda il video)

Per i pm ha saccheggiato il partito a fini privati - Luigi Lusi è coinvolto nell'inchiesta sull'appropriazione di fondi appartenenti al partito di Francesco Rutelli: i magistrati avrebbero accertato che il senatore si sarebbe appropriato di 22 milioni di euro, ma non è escluso che possano mancare all'appello altri due o tre milioni. Gli episodi contestati vanno dal 2007 al 2011.
Secondo il gip, i fatti ipotizzati a carico di Lusi "sono gravissimi, connotati da un'opacità idonea ad incidere sull'effettività di precise garanzie costituzionali. Esistono valori non suscettibili di quantificazione  monetaria, esposti a lesioni dalle condotte accertate, tutte connotate da un accentuato cinismo, da una sistematica riserva mentale del  principale attore, cioè Lusi, nei confronti delle persone con le  quali operava".
Insomma, sottolinea il gip nell'ordinanza, "un'attività di vero e proprio saccheggio a fini privati delle casse del partito, ma non solo un'attività di saccheggio. Piuttosto una consapevole, programmatica indifferenza dell'indagato per i fini cui quel denaro  doveva essere destinato, per la garanzia di attività di strumenti essenziali per la dialettica politica, e ciò ad onta del ruolo parlamentare ricoperto".

"Promotore dell'associazione per delinquere" - A Luigi Lusi è "attribuito il ruolo di capo e di promotore" dell'associazione per delinquere finalizzata all'appropriazione indebita di fondi della Margherita. E' quanto afferma in una nota il procuratore di Roma Giuseppe Pignatone. Nell'inchiesta sono indagati anche Paolo Piva e Diana Ferri, ex amministratori di società. "Il provvedimento adottato nei confronti del senatore Lusi - prosegue la nota del procuratore - con i relativi atti è stato trasmesso al presidente del Senato con la richiesta di autorizzazione ai sensi dell'articolo 68 della Costituzione". Nella stessa nota si precisa che "i reati contestati agli indagati sono il concorso in appropriazione indebita pluriaggravata e continuata e l'associazione per delinquere. La misura è stata chiesta e applicata con riferimento al solo reato associativo". 

Per il matrimonio spesi 30mila euro - Emergono, intanto nuovi particolari sull'inchiesta sulla sottrazione di fondi dalle casse del partito, che nel 2007 è confluito nel Pd. Secondo quanto accertato dal procuratore aggiunto Alberto Caperna e dal sostituto Stefano Pesci, per il suo secondo matrimonio, celebrato nel luglio del 2009, il senatore Luigi Lusi ha speso oltre 30 mila euro per lo chef Antonello Colonna pagando con assegni della Margherita.

La difesa: "Non capiamo l'ordinanza" - "Siamo sconcertati - ha dichiarato il legale Luca Petrucci - Questo provvedimento del giudice arriva dopo un'ampia confessione, dopo che noi avevamo chiesto l'incidente probatorio che ci è stato rigettato. Dopo aver chiesto il sequestro del sistema informatico contabile della Margherita, su cui non c'è stata data ancora risposta, dopo aver messo a disposizione della Margherita tutti beni immobili oggetto di contestazione, viene disposta ora una misura cautelare per la quale allo stato non si comprende su quali elementi nuovi si basi l'ordinanza".

I legali della Margherita: "Noi vittime" - "Questa richiesta conferma che la Margherita e i suoi esponenti sono vittime di un reato", ha spiegato  invece l'avvocato Titta Madia, che rappresenta gli esponenti della Margherita, commentando la decisione dei pubblici ministeri di Roma.

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