Oscar Morando si è presentato davanti alla sede del Carroccio con una lettera di licenziamento. "Mi lasciano a casa - accusa - perché obbedivo alla mogie di Bossi e a Rosy Mauro"
L’ ex autista di Umberto e Renzo Bossi, Oscar Morando, si è presentato nel tardo pomeriggio davanti alla sede della Lega Nord di via Bellerio per protestare dopo aver ricevuto una lettera di licenziamento "per giusta causa". Morando ne ha mostrato una copia (firmata dal tesoriere Stefano Stefani) ai giornalisti, sostenendo di essere stato lasciato a casa dopo due anni "perché ho eseguito gli ordini di Manuela Marrone, la moglie di Bossi, e Rosy Mauro, che mi avevano chiesto di seguire e aiutare Renzo".
Nella lettera mostrata alle telecamere da Morando si legge che il licenziamento sarebbe stato deciso dalla Lega anche per un'intervista, però smentita dall'ex autista, in cui si "riferisce che lei (Morando, ndr), anche a suo dire, invece che stare agli ordini, per ciò che riguarda le mansioni per le quali e' stato assunto, dell'esponente politico cui era destinato fare l'autista, obbediva agli ordini di Manuela Marrone e Rosy Mauro, che non avevano alcuna qualifica per darle alcuna istruzione".
“Voglio riprendere il mio lavoro e la mia dignità” dice l'ex autista, che riferisce di avere una famiglia da mantenere e di essere rimasto anche senza casa, perché questa (a Gemonio, vicino alla casa del Senatur) sarebbe stata tra i benefit di un contratto stipulato nel 2010 con la Lega attraverso Rosy Mauro, che fra l'altro prevedeva un'assunzione come autista-guardia del corpo di Umberto Bossi. Anche per questo cambiamento di mansioni, Morando ha sostenuto di essere stato mobbizzato nonché "usato come giocattolo" dal figlio di Bossi e poi lasciato senza mansioni a partire dal marzo 2011. L'ex autista si dice intenzionato a rimanere in via Bellerio finché non avrà una risposta dal movimento.
Nella lettera mostrata alle telecamere da Morando si legge che il licenziamento sarebbe stato deciso dalla Lega anche per un'intervista, però smentita dall'ex autista, in cui si "riferisce che lei (Morando, ndr), anche a suo dire, invece che stare agli ordini, per ciò che riguarda le mansioni per le quali e' stato assunto, dell'esponente politico cui era destinato fare l'autista, obbediva agli ordini di Manuela Marrone e Rosy Mauro, che non avevano alcuna qualifica per darle alcuna istruzione".
“Voglio riprendere il mio lavoro e la mia dignità” dice l'ex autista, che riferisce di avere una famiglia da mantenere e di essere rimasto anche senza casa, perché questa (a Gemonio, vicino alla casa del Senatur) sarebbe stata tra i benefit di un contratto stipulato nel 2010 con la Lega attraverso Rosy Mauro, che fra l'altro prevedeva un'assunzione come autista-guardia del corpo di Umberto Bossi. Anche per questo cambiamento di mansioni, Morando ha sostenuto di essere stato mobbizzato nonché "usato come giocattolo" dal figlio di Bossi e poi lasciato senza mansioni a partire dal marzo 2011. L'ex autista si dice intenzionato a rimanere in via Bellerio finché non avrà una risposta dal movimento.