L'accusa è di corruzione internazionale e riciclaggio. Lui si difende: "Mai pagato politici". L'inchiesta della procura di Napoli è quella sulle presunte tangenti alla Lega. I magistrati in Svizzera in cerca di fondi neri creati per finanziare i partiti
(in fondo all'articolo tutti i video sull'inchiesta che coinvolge la Lega)
L'amministratore delegato di Finmeccanica, Giuseppe Orsi, è stato iscritto nel registro degli indagati dalla procura di Napoli, nell'ambito dell'inchiesta sulle presunte tangenti alla Lega. L'ipotesi di reato, a quanto si è appreso, è di corruzione internazionale e riciclaggio.
Fonti giudiziarie sottolineano che l'iscrizione di Orsi è un fatto dovuto in seguito alle dichiarazioni rese ai pm dall'ex dirigente delle relazioni esterne della holding Lorenzo Borgogni.
Orsi: "Mai pagato tangenti" - "Non ho mai pagato nessuna somma illegale ne' alla Lega ne' ad alcun altro. Durante tutto il periodo di ad di Finmeccanica e AgustaWestland non mi e' mai capitato di pagare alcunche' di illegale" ha raccontato in serata lo stesso Orsi. "In Finmeccanica, ha concluso, "stiamo vivendo male la situazione. Siamo 70mila dipendenti e ogni giorno lavoriamo per fare di Fimaccamnica un campione di tecnologia e vediamo il nostro lavoro scredidato dalle illazioni di una persona che ha lasciato Finmeccanica e che ha avuto comportamenti non coerenti con il nostro codice etico". Il contratto concluso in India, ha detto ancora orsi, "e' stato sottoscritto secondo le leggi indiane, quindi non sarebbe stato possibile rinediare alcuna provvigione".
Le rivelazioni di Borgogni - Continuano intanto le indagini sulle presunta attività di riciclaggio che chiama in causa la Lega Nord. Da quanto emerge da alcune indiscrezioni giornalistiche pubblicate su alcuni quotidiani (tra cui il Corriere della Sera) e agenzie di stampa, i magistrati della procura di Napoli sono stati impegnati in trasferta su un nuovo fronte aperto, dalle rivelazioni dell'ex responsabile delle relazioni esterne della holding, Lorenzo Borgogni.
Sequestri e perquisizioni sono stati eseguiti a Lugano nell'ambito di una rogatoria con gli inquirenti della procura federale della città elvetica.
Si tratta dell'indagine coordinata dal procuratore aggiunto Francesco Greco e dai pm Francesco Curcio, Vincenzo Piscitelli e Henry John Woodcock che da mesi stanno svolgendo accertamenti sul presunto pagamento di tangenti che, secondo l'ipotesi investigativa, sarebbero state consegnate per ottenere appalti all'estero.
Sia l'azienda che il Carroccio, però, smentiscono.
"Tangente alla Lega per la vendita di alcuni elicotteri" - Una attività che si intreccia in questi giorni con l'indagine sulla Lega che ha portato nei giorni scorsi alle perquisizioni nella sede di via Bellerio.
Gli sviluppi investigativi dell'inchiesta, che si avvale dell'apporto dei carabinieri del Noe di Roma, sono collegati alle dichiarazioni fatte da Borgogni, il quale ha parlato di tangenti, che sarebbero state versate anche alla Lega, nell'ambito di un appalto per la vendita all'India di elicotteri di Agusta Westland.
L'ex esponente della holding ha detto ai pm di aver appreso che per la vendita di 12 elicotteri all'India sarebbe stato erogato un compenso a un consulente del gruppo, precisando che parte cospicua della somma sarebbe finita nelle casse della Lega Nord.
Una circostanza negata comunque con fermezza da Finmeccanica.
Repubblica: "Per la Lega una tangente di 10 milioni" -"E' una storia complessa e ancora da sviluppare, quella raccontata da Borgogni sentito più volte dai pm - scrivono Del Porto e Sannino su Repubblica - 'Riferisco in modo trasparente quello che ho appreso durante le mie funzioni di Finmeccanica', ha premesso il testimone, sentito per l'ultima volta una settimana fa. E ha spiegato: nell'affare elicotteri in India sarebbe stata riconosciuta, a titolo di intermediazione, una somma che, da 41 di euro iniziali, è lievitata fino alla cifra definitiva di 51 milioni. Un aumento di dieci milioni che si sarebbe reso necessario, è l'ipotesi prospettata dal testimone di Borgogni, non solo per garantire il compenso pattuito con Haschke, ma soprattutto per soddisfare le richieste, stavolta di tangenti, di un altro intermediario che avrebbe 'girato' a politici della Lega parte del suo maxi onorario. Forse proprio quei 10 milioni aggiunti in extremis".
Perquisizioni a Lugano - La trasferta in Svizzera si è resa dunque necessaria per cercare riscontri, probabilmente anche tra i conti bancari, alle dichiarazioni di Borgogni che hanno indotto la procura partenopea ad aprire un fascicolo ipotizzando reati che vanno dalla corruzione al riciclaggio.
A Lugano si sono recati Curcio e Piscitelli, che hanno assistito alle operazioni coordinate dalla procura federale elvetica. Gli inquirenti dovranno esaminare nelle prossime ore il materiale sequestrato per poi tirare le somme di questa nuova vicenda giudiziaria che segue di pochi giorni l'attività svolta dallo stesso pool di pm sul caso Lega Nord e sui finanziamenti all'editoria e la corruzione internazionale che hanno coinvolto il direttore dell'Avanti Valter Lavitola.
La Lega: "Mai preso tangenti" - "Mai preso tangenti né da Finmeccanica né da nessun altro", replica la Lega Nord in una nota. "In merito alle insinuazioni riportate oggi da alcuni quotidiani riguardo a presunte tangenti alla Lega Nord da parte di Finmeccanica", spiega il Carroccio, si precisa che "la Lega Nord è totalmente estranea a questa vicenda" e "non ha mai preso tangenti né da Finmeccanica né da nessun altro". "Chi associa la Lega Nord a questa vicenda - conclude il partito - sarà perseguito in sede civile e penale".
Sulle indiscrezioni pubblicate dai giornali interviene anche l'ex ministro dell'Interno Roberto Maroni che, sulla sua pagina Facebook, parla di "insinuazioni fuori dal mondo". In serata sul tema interviene anche Umberto Bossi (guarda il video), che rispetto alle ipotesi di tangenti afferma: "Penso proprio di no, non può essere, io non ho mai sentito cose del genere".
Finmeccanica: "Nessuna tangente" - "Ne' AgustaWestland nè Finmeccanica hanno corrisposto alcuna tangente alla Lega Nord". Lo precisa una nota di Finmeccanica, aggiungendo che "AgustaWestland non ha commesso alcun tipo di irregolarità, ne' pagato commissioni di alcun genere per la vendita di elicotteri AW101 al Governo indiano, come una recente indagine del Ministero della Difesa indiano ha confermato".
L'amministratore delegato di Finmeccanica, Giuseppe Orsi, è stato iscritto nel registro degli indagati dalla procura di Napoli, nell'ambito dell'inchiesta sulle presunte tangenti alla Lega. L'ipotesi di reato, a quanto si è appreso, è di corruzione internazionale e riciclaggio.
Fonti giudiziarie sottolineano che l'iscrizione di Orsi è un fatto dovuto in seguito alle dichiarazioni rese ai pm dall'ex dirigente delle relazioni esterne della holding Lorenzo Borgogni.
Orsi: "Mai pagato tangenti" - "Non ho mai pagato nessuna somma illegale ne' alla Lega ne' ad alcun altro. Durante tutto il periodo di ad di Finmeccanica e AgustaWestland non mi e' mai capitato di pagare alcunche' di illegale" ha raccontato in serata lo stesso Orsi. "In Finmeccanica, ha concluso, "stiamo vivendo male la situazione. Siamo 70mila dipendenti e ogni giorno lavoriamo per fare di Fimaccamnica un campione di tecnologia e vediamo il nostro lavoro scredidato dalle illazioni di una persona che ha lasciato Finmeccanica e che ha avuto comportamenti non coerenti con il nostro codice etico". Il contratto concluso in India, ha detto ancora orsi, "e' stato sottoscritto secondo le leggi indiane, quindi non sarebbe stato possibile rinediare alcuna provvigione".
Le rivelazioni di Borgogni - Continuano intanto le indagini sulle presunta attività di riciclaggio che chiama in causa la Lega Nord. Da quanto emerge da alcune indiscrezioni giornalistiche pubblicate su alcuni quotidiani (tra cui il Corriere della Sera) e agenzie di stampa, i magistrati della procura di Napoli sono stati impegnati in trasferta su un nuovo fronte aperto, dalle rivelazioni dell'ex responsabile delle relazioni esterne della holding, Lorenzo Borgogni.
Sequestri e perquisizioni sono stati eseguiti a Lugano nell'ambito di una rogatoria con gli inquirenti della procura federale della città elvetica.
Si tratta dell'indagine coordinata dal procuratore aggiunto Francesco Greco e dai pm Francesco Curcio, Vincenzo Piscitelli e Henry John Woodcock che da mesi stanno svolgendo accertamenti sul presunto pagamento di tangenti che, secondo l'ipotesi investigativa, sarebbero state consegnate per ottenere appalti all'estero.
Sia l'azienda che il Carroccio, però, smentiscono.
"Tangente alla Lega per la vendita di alcuni elicotteri" - Una attività che si intreccia in questi giorni con l'indagine sulla Lega che ha portato nei giorni scorsi alle perquisizioni nella sede di via Bellerio.
Gli sviluppi investigativi dell'inchiesta, che si avvale dell'apporto dei carabinieri del Noe di Roma, sono collegati alle dichiarazioni fatte da Borgogni, il quale ha parlato di tangenti, che sarebbero state versate anche alla Lega, nell'ambito di un appalto per la vendita all'India di elicotteri di Agusta Westland.
L'ex esponente della holding ha detto ai pm di aver appreso che per la vendita di 12 elicotteri all'India sarebbe stato erogato un compenso a un consulente del gruppo, precisando che parte cospicua della somma sarebbe finita nelle casse della Lega Nord.
Una circostanza negata comunque con fermezza da Finmeccanica.
Repubblica: "Per la Lega una tangente di 10 milioni" -"E' una storia complessa e ancora da sviluppare, quella raccontata da Borgogni sentito più volte dai pm - scrivono Del Porto e Sannino su Repubblica - 'Riferisco in modo trasparente quello che ho appreso durante le mie funzioni di Finmeccanica', ha premesso il testimone, sentito per l'ultima volta una settimana fa. E ha spiegato: nell'affare elicotteri in India sarebbe stata riconosciuta, a titolo di intermediazione, una somma che, da 41 di euro iniziali, è lievitata fino alla cifra definitiva di 51 milioni. Un aumento di dieci milioni che si sarebbe reso necessario, è l'ipotesi prospettata dal testimone di Borgogni, non solo per garantire il compenso pattuito con Haschke, ma soprattutto per soddisfare le richieste, stavolta di tangenti, di un altro intermediario che avrebbe 'girato' a politici della Lega parte del suo maxi onorario. Forse proprio quei 10 milioni aggiunti in extremis".
Perquisizioni a Lugano - La trasferta in Svizzera si è resa dunque necessaria per cercare riscontri, probabilmente anche tra i conti bancari, alle dichiarazioni di Borgogni che hanno indotto la procura partenopea ad aprire un fascicolo ipotizzando reati che vanno dalla corruzione al riciclaggio.
A Lugano si sono recati Curcio e Piscitelli, che hanno assistito alle operazioni coordinate dalla procura federale elvetica. Gli inquirenti dovranno esaminare nelle prossime ore il materiale sequestrato per poi tirare le somme di questa nuova vicenda giudiziaria che segue di pochi giorni l'attività svolta dallo stesso pool di pm sul caso Lega Nord e sui finanziamenti all'editoria e la corruzione internazionale che hanno coinvolto il direttore dell'Avanti Valter Lavitola.
La Lega: "Mai preso tangenti" - "Mai preso tangenti né da Finmeccanica né da nessun altro", replica la Lega Nord in una nota. "In merito alle insinuazioni riportate oggi da alcuni quotidiani riguardo a presunte tangenti alla Lega Nord da parte di Finmeccanica", spiega il Carroccio, si precisa che "la Lega Nord è totalmente estranea a questa vicenda" e "non ha mai preso tangenti né da Finmeccanica né da nessun altro". "Chi associa la Lega Nord a questa vicenda - conclude il partito - sarà perseguito in sede civile e penale".
Sulle indiscrezioni pubblicate dai giornali interviene anche l'ex ministro dell'Interno Roberto Maroni che, sulla sua pagina Facebook, parla di "insinuazioni fuori dal mondo". In serata sul tema interviene anche Umberto Bossi (guarda il video), che rispetto alle ipotesi di tangenti afferma: "Penso proprio di no, non può essere, io non ho mai sentito cose del genere".
Finmeccanica: "Nessuna tangente" - "Ne' AgustaWestland nè Finmeccanica hanno corrisposto alcuna tangente alla Lega Nord". Lo precisa una nota di Finmeccanica, aggiungendo che "AgustaWestland non ha commesso alcun tipo di irregolarità, ne' pagato commissioni di alcun genere per la vendita di elicotteri AW101 al Governo indiano, come una recente indagine del Ministero della Difesa indiano ha confermato".