Tangenti ai vigili di Roma, arresti e perquisizioni

Cronaca

Ai domiciliari due agenti della municipale e un geometra. Avrebbero chiesto mazzette ai commercianti per il rilascio di licenze. Alemanno: "Il Campidoglio si costituirà parte civile"

Svolta nell'inchiesta su un presunto giro di tangenti che coinvolgerebbe alcuni vigili a Roma. Per disposizione del giudice dell'indagine preliminare Filippo Steidl, sono finiti agli arresti domiciliari due vigili urbani e un geometra del Comune. Il reato ipotizzato è quello di concussione. A richiedere il provvedimento sono stati i pubblici ministeri Ilaria Calò e Laura Condemi. L'accusa si riferisce alla pretesa avanzata ai commercianti dl centro storico della capitale da diversi dipendenti della polizia municipale di versare mazzette in cambio del rilascio di licenze.
Oltre che disporre i tre arresti il magistrato ha anche disposto una serie di perquisizioni.

L'inchiesta  - Sale così a 8 il numero di indagati nell'ambito dell'inchiesta che coinvolge i vigili urbani del I Gruppo di Roma. L'accusa per tutti è concussione: avrebbero taglieggiato il proprietario di un'enoteca che aveva modificato legittimamente la destinazione d'uso di un magazzino, adibito ad ufficio.
Gli accertamenti, affidati al pm Laura Comdemi, hanno preso spunto da un esposto presentato dallo stesso comando dei vigili urbani al quale l'imprenditore, con una lettera inviata anche al sindaco Gianni Alemanno, aveva segnalato la vicenda. In sostanza, i vigili del I Gruppo (che ha competenza sul centro storico della capitale) finiti nel mirino
degli inquirenti avrebbero preteso denaro dall'imprenditore (si parla di 60mila euro) previa minaccia di segnalazione all'autorità giudiziaria di un presunto abuso edilizio.

Alemanno: "Il Comune si costituirà parte civile" -
"La nostra amministrazione si costituirà parte civile in tutti i processi che deriveranno dalle indagini" che riguardano la presunta corruzione di alcuni vigili urbani. Lo ha detto il sindaco di Roma Gianni Alemanno esprimendo "pieno sostegno e collaborazione nell'azione della magistratura nelle indagini contro funzionari infedeli". "Roma Capitale e tutti i cittadini romani - ha aggiunto - sono parte lesa nei reati di corruzione e concussione perpetrati nell'espletamento delle funzioni della pa capitolina".

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