Faenza, a salvare la Omsa saranno i divani

Cronaca
Le proteste dei lavoratori dell’Omsa di Faenza in una foto d’archivio
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Atl Group, società di Forlì che produce sofà, si impegna ad acquistare lo storico stabilimento di calze. Saranno assunte 120 operaie del Gruppo Golden Lady. Quasi il doppio quelle in cassa integrazione e a rischio licenziamento

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Dalle calze ai divani. Arriva una svolta nella vicenda Omsa. Lo stabilimento di Faenza, in provincia di Ravenna, sarà acquistato da Atl Group, società di Forlì che produce poltrone e sofà. L’azienda si impegna ad assumere almeno 120 operaie del Gruppo Golden Lady. Il contratto d’acquisto e il conseguente passaggio di lavoratori avverrà “presumibilmente entro fine marzo 2012”. L’accordo è stato messo nero su bianco nel verbale di riunione firmato dopo l'ennesimo tavolo sulla vertenza Omsa, che si è svolto a Bologna nella sede della Regione.

Dopo due ore di confronto tra una trentina di persone, tra cui il presidente della Regione Emilia Romagna, Vasco Errani, e per la prima volta il nuovo investitore, si è arrivati a un accordo che prevede il trasferimento di due stabilimenti di Atl da Forlì a Faenza, l'adeguamento degli impianti e l'acquisto di nuovi macchinari. Presupposto essenziale, si legge ancora nel verbale, è la copertura finanziaria dell'investimento, pari a circa 20 milioni, da parte di un gruppo di banche. Nei piani della nuova azienda, il trasloco potrebbe avvenire in estate e la produzione di divani partire in autunno. La Golden Lady manterrà la proprietà di un'area limitata all'interno dello stabilimento di Faenza, dove aprirà un negozio “Golden Point” in cui verranno assunte 10 o 15 lavoratrici.

“Abbiamo fatto un passo in avanti molto importante e positivo. Si è aperta una fase nuova per dare una risoluzione strategica alla vertenza Golden Lady-Omsa, che rappresenta per noi un punto fondamentale”, ha commentato il presidente Errani. Il governatore ha ribadito che "é il lavoro il nostro primo obiettivo, come prevede anche l'accordo che abbiamo siglato", e ha garantito che ci sarà "una risposta a tutti i lavoratori e lavoratrici della Golden Lady in forme diverse".

Mercoledì 14 marzo lo storico calzificio faentino, simbolo negli anni ’40 e ’50 del lavoro e dell’emancipazione femminile, avrebbe dovuto spegnere le ultime tre macchine ancora in funzione. Poche settimane fa i lavoratori erano riusciti a strappare la cassa integrazione fino a metà settembre. La decisione della Golden Lady di procedere al licenziamento collettivo (239 persone) aveva scatenato nei mesi scorsi la rabbia degli operai e dei sindacati. Critiche erano arrivate anche attraverso il web. Su Facebook era partita l’iniziativa “Mai più Omsa”, che invitava a “boicottare” la marca. Le adesioni sono più di 100mila.

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