Marco Zioni, 37 anni, è la sesta vittima di un omicidio nella Capitale del 2012. Colpito da un'arma da fuoco nel quartiere Aurelio mentre era a bordo della sua auto. Forse per un bambino conteso. Riesplode la polemica politica sulla violenza in città
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Ucciso in strada e in pieno giorno a Roma a colpi di pistola. Stavolta forse per un bambino conteso, ma non è escluso del tutto che possa trattarsi di una vicenda legata a un regolamento di conti. Non è ancora chiaro il movente dell'omicidio di un romano di 37 anni, Marco Zioni, che lunedì 21 è stato freddato intorno alle 15 nel quartiere Aurelio mentre era al volante della sua auto. E forse già nelle prossime ore potrebbe scattare qualche fermo.
Da una prima ricostruzione, Zioni, che ha anche un vecchio precedente per spaccio, era a casa di alcuni parenti in via Montpelier, a Montespaccato. Avrebbe litigato con dei familiari per l'affidamento di un bimbo di 10 mesi. Zioni, cugino della mamma del bambino, aveva avuto un'accesa discussione, poi è sceso in auto ed è stato raggiunto da uno o due killer mentre era ancora a bordo della sua Smart. Ad ucciderlo sarebbe stato un proiettile all'addome. La vittima, ancora viva, era stata soccorsa dal meccanico di un'officina nei pressi, alla quale avrebbe chiesto aiuto. Zioni è stato portato in ospedale ma non ce l'ha fatta e dopo pochi minuti è morto. Sulla vicenda indagano i carabinieri, che hanno ascoltato alcuni familiari della vittima e testimoni e nelle prossime ore potrebbero fermare persone coinvolte nella vicenda. Per i militari la pista del movente per la lite familiare sull'affidamento del bimbo resta quella più accreditata.
L'agguato ha lasciato sul selciato la sesta vittima dall'inizio dell'anno a Roma. Una scia di morte iniziata con la rapina di Torpignattara costata la vita al commerciante cinese Zhou Zeng e alla figlioletta Joy, di 9 mesi. Poi è stata la volta di Antonio Maria Rinaldi, ucciso in via del Fontanile Arenato il 24 gennaio mentre parcheggiava la sua auto, e di Salvatore Polcino, trovato carbonizzato al Divino Amore il 27 gennaio dopo un regolamento di conti. Infine Mario Maida, uciso il 7 febbraio a Torrevecchia, freddato alla testa da un colpo di pistola. Un inizio d'anno purtroppo in linea con l'escalation di violenza che dalla primavera del 2011 in avanti ha colpito la Capitale.
L'ennesima vicenda di violenza ha scatenato anche il fronte politico e le accuse dell'opposizione in Campidoglio. Per il segretario romano del Pd, Marco Miccoli, "mai a Roma, se non forse negli anni '70, gli anni della Banda della Magliana, si era arrivati a un tale livello di criminalità, nonostante nel 2008 Alemanno e la destra di Berlusconi avessero promesso in campagna elettorale città più sicure". Ma per il delegato del sindaco Alemanno per le Politiche della Sicurezza, Giorgio Ciardi, "spiace che la sinistra, come sempre, scelga la via del becero attacco avulso da qualunque contesto".
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