Costa Concordia, Schettino non ha assunto droga

Cronaca
Costa Concordia

La perizia tossicologica esclude che il comandante della nave da crociera abbia fatto uso di stupefacenti. Sulla parte esterna dei capelli, però, risulta una contaminazione da cocaina. Critiche da Codacons: risultati inattendibili

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Il comandante della Costa Concordia Francesco Schettino non era né sotto l'effetto di droga né sotto quello dell'alcol quando il 13 febbraio la nave da crociera si è scontrata con gli scogli davanti all'isola del Giglio ed è poi naufragata. La perizia tossicologica su capelli e urine di Francesco Schettino, infatti, fa escludere che abbia mai assunto stupefacenti.
Sulla parte esterna del capello, però, risulta una contaminazione quasi impercettibile da cocaina.
La modestissima presenza di tracce verrebbe attribuita al possibile sfioramento dei capelli di Schettino da parte di qualcuno che aveva maneggiato cocaina. Codacons, però, che con un proprio perito ha assistito alle analisi, parla di cattivo stato di conservazione dei reperti.

Tracce di cocaina sui capelli del comandante -
Settimio Grimaldi - consulente del Codacons - ritiene "inattendibili i risultati della perizia, a causa del cattivo stato di conservazione dei reperti (urine e capelli) e ha chiesto dunque nuove e approfondite indagini per capire da dove provenga la cocaina rinvenuta sui capelli di Schettino". Secondo il Codacons "la presenza di cocaina e l'assenza dei suoi metaboliti indica una strana contaminazione passiva da sostanza d'abuso. La presenza di cocaina nel contenitore di carta dei capelli dello Schettino è chiaramente indice di cattiva conservazione del campione".
Il Codacons ha dunque chiesto alla Procura della Repubblica di Grosseto un ulteriore prelievo di urine di Schettino "al fine di effettuare una verifica del DNA e confrontarle con quelle precedentemente prelevate e oggetto di indagine, così da fugare ogni dubbio circa la provenienza del campione analizzato, e un ulteriore prelievo cheratinico per verifica
metaboliti sostanze d'abuso con particolare riferimento nella zona prossimale e comparazione genetica con i campioni di capelli precedentemente prelevati".

Le indagini  - Finora gli unici due indagati per il naufragio, costato la vita ufficialmente a 17 persone, ma altre 15 sono ancora disperse, sono l'ex comandante Francesco Schettino, agli arresti domiciliari, e il suo secondo Ciro Ambrosio, a piede libero.
Il procuratore capo di Grosseto, Francesco Verusio, ha affermato che "ogni giorno si aggiunge un elemento di conoscenza nuovo. Però - ha aggiunto - c'è ancora qualcosa che ci sfugge. La sensazione è che qualcuno non abbia detto tutto. Stiamo cercando di mettere insieme tutte le testimonianze raccolte fino ad oggi per cercare di ricostruire quello che è accaduto sulla plancia di comando la sera dell'incidente". Verusio ha aggiunto di stare ancora valutando se ricorrere in Cassazione contro la decisione del tribunale del Riesame di Firenze, che lo scorso 6 febbraio ha confermato i domiciliari per l'ex comandante Schettino.

Evitare l'inquinamento ambientale - All'isola del Giglio, intanto, prosegue il recupero del
carburante dai serbatoio della gigantesca nave, che giace semirovesciata a poche decine di metri dalla costa. La compagnia Costa Crociere spiega in una nota che, da quando sono iniziate le operazioni di prelievo, sono stati già svuotati complessivamente 952 metri cubi di carburante da 4 serbatoi di prua della nave, mentre rimangono ancora da recuperare 1.428 metri cubi. "Secondo le previsioni dei tecnici di Neri/Smit Salvage, se le condizioni meteo marine continueranno ad essere favorevoli, le operazioni di prelievo del carburante ancora presente a bordo di Costa Concordia dovrebbero concludersi in circa 3 settimane lavorative", sostiene la Costa Crociere nella nota.

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