L'ex presidente della Repubblica si è spento nella notte a Roma. Era stato capo dello Stato dal 1992 al 1999. Napolitano: "E' stato un esempio di coerenza ideale e di integrità morale". I funerali si terranno domani in forma privata. VIDEO
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Nell'agosto 2010 l'addio a Cossiga
L'ex presidente della Repubblica, Oscar Luigi Scalfaro, è morto nella notte a Roma. Vedovo di Maria Inzitari, lascia la figlia Marianna. Nato a Novara il 9 settembre 1918, Scalfaro è stato presidente della Repubblica dal 1992 al 1999. Eletto subito dopo la strage di Capaci, si trovò all'inizio della sua presidenza a confrontarsi con lo scandalo di Tangentopoli.
Prima di diventare presidente era stato eletto deputato ininterrottamente, nelle fila della Dc, dal 1946 al 1992. In precedenza, era stato Ministro dell'Interno nel primo governo Craxi. In riferimento a quel periodo, nel 1993 esplode lo scandalo sulla gestione dei fondi neri del Sisde proprio quando Scalfaro era al Viminale. Allo scandalo, l'allora Capo dello Stato reagì parlando di "gioco al massacro", in un celebre discorso in televisione, scandito dal perentorio "Io non ci sto".
Subito dopo la diffusione della notizia è arrivato il cordoglio bipartisan delle principali cariche politiche. Tante parole di elogio per quello che molti hanno definito un esempio di coerenza ideale e di integrità morale. Ma non è mancata qualche critica arrivata da destra ( leggi l'articolo sulle reazioni politiche ).
La notizia su Twitter - Tra i primi a dare la notizia della morte, su Twitter, il giurista Alberto Gambino che ha collaborato col presidente emerito. Poi, sempre sul social network, è arrivata la conferma del direttore del Corriere della Sera, Ferruccio De Bortoli.
I funerali si terranno domani 30 gennaio alle ore 14 in forma privata nella chiesa di Santa Maria in Trastevere a Roma.
"Il declino dopo una caduta in casa" - "Ultimamente rifiutava il cibo, si è spento come una candela. Tutto è precipitato poco meno di un anno fa, in seguito a una caduta in casa", racconta il quirinalista del Corriere della Sera Marzio Breda.
A scolta la testimonianza
L'omaggio di Napolitano - Appresa la notizia della morte di Scalfaro, il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano si è avviato presso l'abitazione del suo predecessore al Quirinale per rendergli omaggio. Il capo dello Stato è stato accompagnato dal segretario generale della Presidenza della Repubblica, Donato Marra. "E' con profonda commozione - dice Napolitano - che rendo omaggio alla figura di Oscar Luigi Scalfaro nel momento della sua scomparsa, ricordando tutto quel che egli ha dato al servizio del paese, e l'amicizia limpida e affettuosa che mi ha donato". "E' stato - continua il capo dello Stato - un protagonista della vita politica democratica nei decenni dell'Italia repubblicana, esempio di coerenza ideale e di integrità morale".
Ascolta le parole di Napolitano
La carriera politica - Oscar Luigi Scalfaro ha passato praticamente tutta la vita in politica. Lasciata la toga di magistrato, indossata per la prima volta nel 1943, nel '46 fu eletto all'Assemblea Costituente. Da lì ebbe inizio una lunga carriera politica (nel quale fu più volte sottosegretario e ministro), culminata con il raggiungimento nel 1992, subito dopo la strage di Capaci, della Presidenza della Repubblica.
Sin dall'inizio della sua presidenza, ha dovuto affrontare la crisi politica seguita a Tangentopoli e nel contempo, su piano economico, l'inquietante perdita della capacità di acquisto della moneta. Nel '93 si trova a fare i conti con lo scandalo sulla gestione dei fondi del Sisde, cui replicò con in celebre discorso in Tv ( guarda il video ).
Tanti gli scontri con Silvio Berlusconi, eletto premier nel 1994, a partire dalla nomina di Cesare Previti al ministero della Giustizia. Tensione che culminò nel cosiddetto "ribaltone" del 1996 quando, dopo che la Lega di Umberto Bossi lasciò la maggioranza, Scalfaro non sciolse le camere, come chiesto dal leader del centrodestra, ma avviò le consultazioni che poi diedero vita al governo tecnico guidato da Dini.
Alemanno: "Nel '94 sbagliammo giudizio" - A proposito degli scontri con il centrodestra, "sicuramente nel '94 abbiamo sbagliato il giudizio su Scalfaro. Noi lo vedevamo come conservatore e difensore della Prima Repubblica e sicuramente abbiamo esagerato e sbagliato il nostro giudizio" ha detto il sindaco di Roma Gianni Alemanno intervistato da Maria Latella su SkyTG24 .
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Prima di diventare presidente era stato eletto deputato ininterrottamente, nelle fila della Dc, dal 1946 al 1992. In precedenza, era stato Ministro dell'Interno nel primo governo Craxi. In riferimento a quel periodo, nel 1993 esplode lo scandalo sulla gestione dei fondi neri del Sisde proprio quando Scalfaro era al Viminale. Allo scandalo, l'allora Capo dello Stato reagì parlando di "gioco al massacro", in un celebre discorso in televisione, scandito dal perentorio "Io non ci sto".
Subito dopo la diffusione della notizia è arrivato il cordoglio bipartisan delle principali cariche politiche. Tante parole di elogio per quello che molti hanno definito un esempio di coerenza ideale e di integrità morale. Ma non è mancata qualche critica arrivata da destra ( leggi l'articolo sulle reazioni politiche ).
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A scolta la testimonianza
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Sin dall'inizio della sua presidenza, ha dovuto affrontare la crisi politica seguita a Tangentopoli e nel contempo, su piano economico, l'inquietante perdita della capacità di acquisto della moneta. Nel '93 si trova a fare i conti con lo scandalo sulla gestione dei fondi del Sisde, cui replicò con in celebre discorso in Tv ( guarda il video ).
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