I deputati autorizzano con voto segreto la procura di Palermo a usare le telefonate dell'ex ministro dell'Agricoltura accusato di concorso in corruzione aggravata dal favoreggiamento di Cosa Nostra. Decisivo il voto della Lega Nord
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A settembre la Lega votò a favore di Romano
A giugno richiesta di imputazione coatta
I dubbi di Napolitano all'epoca della nomina a ministro
La Camera dei deputati ha autorizzato oggi con voto segreto la magistratura di Palermo ad utilizzare le intercettazioni telefoniche che riguardano l'ex ministro delle Politiche agricole Saverio Romano, indagato per mafia. I sì sono stati 286, i no 260, quattro gli astenuti. La Giunta per le autorizzazioni aveva dato parere favorevole all'uso delle intercettazioni con il voto della Lega Nord, ora all'opposizione. E la Lega è stata oggi decisiva per la conferma in aula della decisione.
"Cosi come avevo chiesto in giunta, l'autorizzazione delle intercettazioni mi potrà solo aiutare a dimostrare la mia estraneità ai fatti che mi si contestano", ha commentato Romano in una nota. Le intercettazioni, che risalgono al periodo 2003-2004, rientrano in un'inchiesta della Dda di Palermo, che nel 2009 ha iscritto nel registro degli indagati Romano - ex Udc poi capofila del gruppo dei Responsabili - per concorso in corruzione aggravata dal favoreggiamento di Cosa Nostra. L'ex ministro ha sempre respinto le accuse. In un'altra inchiesta palermitana, Romano è accusato di concorso esterno in associazione mafiosa sulla base delle dichiarazioni di un collaboratore di giustizia.
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