Un sistema di appalti in cui c'è spazio anche "per i partiti d'opposizione". E' quanto emerge dalle carte sull'inchiesta della procura di Roma. Dai verbali spuntano i nomi di Casini, Alemanno, Matteoli. Tutti smentiscono le accuse. Il premier: fare presto
Guarda anche:
Enav, per Milanese rinvio a giudizio e una nuova inchiesta
Enav, arrestato Lorenzo Cola
Caso Milanese, Capaldo lascia l'inchiesta Enav
Dice di seguire "con attenzione l'evolversi della situazione" e di aspettarsi "una rapida e responsabile soluzione".
Il premier Mario Monti decide di intervenire con un comunicato per chiedere più rapida possibile sul presunto scandalo che potrebbe coinvolgere parte del mondo politico.
Un sistema di favori e appalti che sta rischiando di sprofondare Finmeccanica e le sue controllate.
Lo scenario emerge dalle carte sull'inchiesta Enav depositate dalla procura di Roma. Un sistema "lottizzato", lo definiscono i magistrati, in cui c'è spazio "anche per i partiti di opposizione", come hanno confermato "tutti i soggetti", dunque indagati e testimoni, "che hanno reso dichiarazioni in ordine ai criteri di nomina nei ruoli apicali" delle società del gruppo. Secondo il Corriere della Sera "anche i Comunisti italiani sono riusciti a ottenere un consigliere. Ma quando si è trattato di distribuire favori e affari la parte del leone l'avrebbero fatta Udc, An e Forza Italia". Le carte dell'inchiesta occupano le prime pagine dei principali quotidiani di martedì 22 novembre. Dai verbali, secondo La Repubblica, spuntano fuori i nomi dell'ex ministro Altero Matteoli, di Pierferdinando Casini e del segretario Udc Lorenzo Cesa e del sindaco di Roma, Gianni Alemanno. Che però smentiscono tutte le accuse.
Casini: accuse lunari - "Di Lernia? Mai visto e conosciuto. Per quanto mi riguarda questa storia è lunare. Non ho nemmeno un ufficio al partito. Ho fiducia nella magistratura e non credo al complotto". Così il leader dell'Udc Pier Ferdinando Casini prende le distanze da un suo presunto coinvolgimento nei fatti. E su Twitter: "Oggi per me è una giornata amara. Ma mi sono svegliato con mio figlio nel letto e ho pensato: è un giorno meraviglioso!".
Matteoli: smentisco finanziamenti - Interviene anche il senatore Altero Matteoli, ex ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti. "Smentisco ancora una volta di aver mai ricevuto finanziamenti o altre utilità, né in mio favore né per la Fondazione che ho l'onore di presiedere. Quanto dichiarato in interrogatori resi alla magistratura dai signori
Cola e Di Lernia, ed oggi riportato in taluni casi in modo distorto e insinuante da alcuni organi di stampa, è falso, frutto di evidente fantasia. Ho dato mandato ai miei legali di
tutelare in ogni sede la mia onorabilità da accuse infamanti e, ripeto, del tutto infondate e inventate".
Portavoce Alemanno: "Totale estraneità" - "E' decisamente fuori luogo accostare il nome del sindaco di Roma a una vicenda dove già appare evidente la sua totale estraneità. Confidiamo nel lavoro della magistratura affinché venga fatta al più presto chiarezza. Ci auguriamo che nel frattempo non si sollevi il solito polverone fatto di penose strumentalizzazioni politiche". E' quanto dichiara Simone Turbolente, portavoce del sindaco di Roma Gianni Alemanno, in merito all'inchiesta Enav.
Verbali e nomi sui quotidiani in edicola - Tra le figure di spicco dell'inchiesta c'è Lorenzo Borgogni che si è autosospeso dal ruolo di responsabile delle relazioni esterne di Finmeccanica e che sta collaborando con gli inquirenti. Era l'uomo, secondo gli inquirenti, che per la società si occupava delle "contribuzioni illecite al sistema dei partiti". Nei suoi confronti il pm Paolo Ielo ha chiesto l'arresto, respinto però dal gip Anna Maria Fattori che ha invece accolto la richiesta di misura cautelare per l'Ad dell'Enav Guido Pugliesi, per il dirigente di Selex (controllata di Finmeccanica) Manlio Fiore e per il commercialista Marco Iannilli. Per questi ultimi due si terranno martedì 22 novembre, nel carcere di Regina Coeli, gli interrogatori di garanzia, mentre Pugliesi, ai domiciliari, sarà sentito giovedì.
"Il 2 febbraio del 2010, negli uffici romani dell'Udc in piazza di Spagna, alla presenza dell'ad di Enav Guido Pugliesi che li ha sollecitati, Di Lernia (testimone chiave della vicenda ndr) consegna 200 mila euro in contanti nelle mani del tesoriere del partito, Giuseppe Naro", scrive Carlo Bonini su Repubblica. "Dice: 'Pugliesi mi disse che quei soldi erano destinati a Casini. Vennero consegnati al tesoriere dell'Udc, perché erano assenti sia Lorenzo Cesa (il segretario del partito, ndr) che Casini, impegnati in un'operazione di voto, secondo quanto disse il tesoriere'". Ma l'ex presidente della Camera nega tutto, annuncia querela e spiega: "Non mi sembra che le accuse arrivino da Santa Maria Goretti".
Ad accusare i politici, come riporta il Corriere della Sera, è anche Lorenzo Cola, ex consulente di Finmeccanica: "'Nell'ultima tornata di nomine' per l'Enav - avrebbe detto a verbale - 'fui messo a conoscenza che il ministro Matteoli aveva ottenuto un accordo con Tremonti per il quale avrebbe potuto lui decidere le presidenze delle società'".
E il nome dell'ex ministro ritorna anche nei verbali di Di Lernia: "'Rizzo (Il braccio destro di Pugliesi in Enav) favoriva anche le imprese che erogavano finanziamenti alla frangia romana riconducibile al sindaco Alemanno" avrebbe detto ai magistrati secondo quanto riporta Repubblica: "'I finanziamenti agli uomini di An, secondo quanto mi ha riferito Pugliesi, avvenivano direttamente nel suo ufficio, dove gli imprenditori portavano le somme di denaro che lui poi dava agli uomini di An'. E, in un caso, i ricordi di Di Lernia si fanno nitidi. 'Enav acquisì per una cifra spropositata, circa 15 milioni di euro, un ramo di azienda della Optimatica, società vicina al ministro Altero Matteoli, che finanzia una fondazione a lui riconducibile. Enav affidò a Optimatica con delibera dell'amministratore delegato, appalti per 9 milioni e 900 mila euro, di poco inferiore alla soglia per cui era necessario l'intervento del cda. Si trattava di lavori privi del valore indicato nell'assegnazione'". La circostanza è stata smentita dall'ex ministro che ha spiegato: "Mai ricevuti finanziamenti".
Enav, per Milanese rinvio a giudizio e una nuova inchiesta
Enav, arrestato Lorenzo Cola
Caso Milanese, Capaldo lascia l'inchiesta Enav
Dice di seguire "con attenzione l'evolversi della situazione" e di aspettarsi "una rapida e responsabile soluzione".
Il premier Mario Monti decide di intervenire con un comunicato per chiedere più rapida possibile sul presunto scandalo che potrebbe coinvolgere parte del mondo politico.
Un sistema di favori e appalti che sta rischiando di sprofondare Finmeccanica e le sue controllate.
Lo scenario emerge dalle carte sull'inchiesta Enav depositate dalla procura di Roma. Un sistema "lottizzato", lo definiscono i magistrati, in cui c'è spazio "anche per i partiti di opposizione", come hanno confermato "tutti i soggetti", dunque indagati e testimoni, "che hanno reso dichiarazioni in ordine ai criteri di nomina nei ruoli apicali" delle società del gruppo. Secondo il Corriere della Sera "anche i Comunisti italiani sono riusciti a ottenere un consigliere. Ma quando si è trattato di distribuire favori e affari la parte del leone l'avrebbero fatta Udc, An e Forza Italia". Le carte dell'inchiesta occupano le prime pagine dei principali quotidiani di martedì 22 novembre. Dai verbali, secondo La Repubblica, spuntano fuori i nomi dell'ex ministro Altero Matteoli, di Pierferdinando Casini e del segretario Udc Lorenzo Cesa e del sindaco di Roma, Gianni Alemanno. Che però smentiscono tutte le accuse.
Casini: accuse lunari - "Di Lernia? Mai visto e conosciuto. Per quanto mi riguarda questa storia è lunare. Non ho nemmeno un ufficio al partito. Ho fiducia nella magistratura e non credo al complotto". Così il leader dell'Udc Pier Ferdinando Casini prende le distanze da un suo presunto coinvolgimento nei fatti. E su Twitter: "Oggi per me è una giornata amara. Ma mi sono svegliato con mio figlio nel letto e ho pensato: è un giorno meraviglioso!".
Matteoli: smentisco finanziamenti - Interviene anche il senatore Altero Matteoli, ex ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti. "Smentisco ancora una volta di aver mai ricevuto finanziamenti o altre utilità, né in mio favore né per la Fondazione che ho l'onore di presiedere. Quanto dichiarato in interrogatori resi alla magistratura dai signori
Cola e Di Lernia, ed oggi riportato in taluni casi in modo distorto e insinuante da alcuni organi di stampa, è falso, frutto di evidente fantasia. Ho dato mandato ai miei legali di
tutelare in ogni sede la mia onorabilità da accuse infamanti e, ripeto, del tutto infondate e inventate".
Portavoce Alemanno: "Totale estraneità" - "E' decisamente fuori luogo accostare il nome del sindaco di Roma a una vicenda dove già appare evidente la sua totale estraneità. Confidiamo nel lavoro della magistratura affinché venga fatta al più presto chiarezza. Ci auguriamo che nel frattempo non si sollevi il solito polverone fatto di penose strumentalizzazioni politiche". E' quanto dichiara Simone Turbolente, portavoce del sindaco di Roma Gianni Alemanno, in merito all'inchiesta Enav.
Verbali e nomi sui quotidiani in edicola - Tra le figure di spicco dell'inchiesta c'è Lorenzo Borgogni che si è autosospeso dal ruolo di responsabile delle relazioni esterne di Finmeccanica e che sta collaborando con gli inquirenti. Era l'uomo, secondo gli inquirenti, che per la società si occupava delle "contribuzioni illecite al sistema dei partiti". Nei suoi confronti il pm Paolo Ielo ha chiesto l'arresto, respinto però dal gip Anna Maria Fattori che ha invece accolto la richiesta di misura cautelare per l'Ad dell'Enav Guido Pugliesi, per il dirigente di Selex (controllata di Finmeccanica) Manlio Fiore e per il commercialista Marco Iannilli. Per questi ultimi due si terranno martedì 22 novembre, nel carcere di Regina Coeli, gli interrogatori di garanzia, mentre Pugliesi, ai domiciliari, sarà sentito giovedì.
"Il 2 febbraio del 2010, negli uffici romani dell'Udc in piazza di Spagna, alla presenza dell'ad di Enav Guido Pugliesi che li ha sollecitati, Di Lernia (testimone chiave della vicenda ndr) consegna 200 mila euro in contanti nelle mani del tesoriere del partito, Giuseppe Naro", scrive Carlo Bonini su Repubblica. "Dice: 'Pugliesi mi disse che quei soldi erano destinati a Casini. Vennero consegnati al tesoriere dell'Udc, perché erano assenti sia Lorenzo Cesa (il segretario del partito, ndr) che Casini, impegnati in un'operazione di voto, secondo quanto disse il tesoriere'". Ma l'ex presidente della Camera nega tutto, annuncia querela e spiega: "Non mi sembra che le accuse arrivino da Santa Maria Goretti".
Ad accusare i politici, come riporta il Corriere della Sera, è anche Lorenzo Cola, ex consulente di Finmeccanica: "'Nell'ultima tornata di nomine' per l'Enav - avrebbe detto a verbale - 'fui messo a conoscenza che il ministro Matteoli aveva ottenuto un accordo con Tremonti per il quale avrebbe potuto lui decidere le presidenze delle società'".
E il nome dell'ex ministro ritorna anche nei verbali di Di Lernia: "'Rizzo (Il braccio destro di Pugliesi in Enav) favoriva anche le imprese che erogavano finanziamenti alla frangia romana riconducibile al sindaco Alemanno" avrebbe detto ai magistrati secondo quanto riporta Repubblica: "'I finanziamenti agli uomini di An, secondo quanto mi ha riferito Pugliesi, avvenivano direttamente nel suo ufficio, dove gli imprenditori portavano le somme di denaro che lui poi dava agli uomini di An'. E, in un caso, i ricordi di Di Lernia si fanno nitidi. 'Enav acquisì per una cifra spropositata, circa 15 milioni di euro, un ramo di azienda della Optimatica, società vicina al ministro Altero Matteoli, che finanzia una fondazione a lui riconducibile. Enav affidò a Optimatica con delibera dell'amministratore delegato, appalti per 9 milioni e 900 mila euro, di poco inferiore alla soglia per cui era necessario l'intervento del cda. Si trattava di lavori privi del valore indicato nell'assegnazione'". La circostanza è stata smentita dall'ex ministro che ha spiegato: "Mai ricevuti finanziamenti".