Il Cavaliere, nel lasciare la carica di premier, perde molti dei motivi di legittimo impedimento. E per il primo procedimento a rischio prescrizione, quello sul 'caso Mills', il pm De Pasquale potrebbe chiedere di inserire nuove udienze
Guarda anche:
Berlusconi ha lasciato. E' l'ora di Monti
Le dimissioni del premier: tutte le foto
Silvio Berlusconi e la giustizia: l'album fotografico
Con le dimissioni dalla carica di premier cadono molti dei motivi di legittimo impedimento e per Silvio Berlusconi potrebbe intensificarsi il calendario processuale. Da oggi, come parlamentare, l'ex premier potrà invocare il legittimo impedimento solo in caso di votazioni in aula e per tutti quei motivi (come malattia e viaggi all'estero) per i quali chiunque può chiedere un rinvio.
Sono quattro a Milano i procedimenti penali che lo vedono imputato: il cosiddetto 'caso Ruby', dove deve difendersi dall'accusa di concussione e prostituzione minorile, la gestione dei diritti tv da parte di Mediaset, la presunta corruzione dell'avvocato inglese David Mills e il passaggio di mano dell'intercettazione disposta nel corso dell'indagine sulla mancata scalata alla Bnl tra Piero Fassino e Giovanni Consorte.
Intercettazione finita sulle pagine de Il Giornale, per la quale il 5 dicembre prossimo il gup di Milano Maria Grazia Domanico deciderà se disporre il rinvio a giudizio anche per il leader del Pdl dopo quello gia' in calendario per il fratello, Paolo Berlusconi.
Il procedimento più delicato, quello che ha le 'settimane contate' prima della prescrizione è quello sul caso Mills. Proprio per quest'ultimo processo, il pubblico ministero Fabio De Pasquale potrebbe dare battaglia per chiedere di inserire nuove udienze e arrivare, in tempi stretti, a una sentenza nei confronti dell'imputato accusato di corruzione in atti giudiziari. Il 5 dicembre prossimo e' fissato l'interrogatorio di Berlusconi chiamato a difendersi dall'accusa di aver consegnato 600mila dollari a Mills per fornire testimonianze reticenti e in quell'occasione l'ex premier, al quale resta lo status di deputato, non potra' contare sull"immunita" data dagli impegni governativi. Per capire quale sarà l'accelerata, se ci sarà, nell'aula del caso Mills bisogneràattendere il 28 novembre quando le parti torneranno a riunirsi per l'interrogatorio, in video conferenza, del legale inglese, gia' condannato in primo e secondo grado per quella corruzione, poi prescritto dalla Cassazione.
Ritmi più intensi, probabilmente, anche per il processo sui diritti tv dove Berlusconi è accusato di frode fiscale per presunte irrogolarità nella compravendita dei diritti di film americani da parte di Mediaset, il secondo procedimento che si avvicina alla prescrizione. Per il processo sul 'caso Ruby', invece, iniziato lo scorso 6 aprile, sembra difficile ipotizzare nuove udienze rispetto a un calendario già fitto e con 'rischi zero' sul fronte della prescrizione, dal momento che la vicenda cadrà potrebbe 'azzerarsi' solo a partire dal 2025. Non solo. L'addio di Berlusconi a Palazzo Chigi potrebbe far saltare l"accordo' raggiunto tra la Procura di Milano e i legali dell'imputato per mediare tra le esigenze dei giudici e gli impegni del Cavaliere. Una prospettiva che si potrebbe tradursi in una successione ravvicinata di udienze e di eventuali sentenze.
Tutti i video sui processi a carico del premier
Berlusconi ha lasciato. E' l'ora di Monti
Le dimissioni del premier: tutte le foto
Silvio Berlusconi e la giustizia: l'album fotografico
Con le dimissioni dalla carica di premier cadono molti dei motivi di legittimo impedimento e per Silvio Berlusconi potrebbe intensificarsi il calendario processuale. Da oggi, come parlamentare, l'ex premier potrà invocare il legittimo impedimento solo in caso di votazioni in aula e per tutti quei motivi (come malattia e viaggi all'estero) per i quali chiunque può chiedere un rinvio.
Sono quattro a Milano i procedimenti penali che lo vedono imputato: il cosiddetto 'caso Ruby', dove deve difendersi dall'accusa di concussione e prostituzione minorile, la gestione dei diritti tv da parte di Mediaset, la presunta corruzione dell'avvocato inglese David Mills e il passaggio di mano dell'intercettazione disposta nel corso dell'indagine sulla mancata scalata alla Bnl tra Piero Fassino e Giovanni Consorte.
Intercettazione finita sulle pagine de Il Giornale, per la quale il 5 dicembre prossimo il gup di Milano Maria Grazia Domanico deciderà se disporre il rinvio a giudizio anche per il leader del Pdl dopo quello gia' in calendario per il fratello, Paolo Berlusconi.
Il procedimento più delicato, quello che ha le 'settimane contate' prima della prescrizione è quello sul caso Mills. Proprio per quest'ultimo processo, il pubblico ministero Fabio De Pasquale potrebbe dare battaglia per chiedere di inserire nuove udienze e arrivare, in tempi stretti, a una sentenza nei confronti dell'imputato accusato di corruzione in atti giudiziari. Il 5 dicembre prossimo e' fissato l'interrogatorio di Berlusconi chiamato a difendersi dall'accusa di aver consegnato 600mila dollari a Mills per fornire testimonianze reticenti e in quell'occasione l'ex premier, al quale resta lo status di deputato, non potra' contare sull"immunita" data dagli impegni governativi. Per capire quale sarà l'accelerata, se ci sarà, nell'aula del caso Mills bisogneràattendere il 28 novembre quando le parti torneranno a riunirsi per l'interrogatorio, in video conferenza, del legale inglese, gia' condannato in primo e secondo grado per quella corruzione, poi prescritto dalla Cassazione.
Ritmi più intensi, probabilmente, anche per il processo sui diritti tv dove Berlusconi è accusato di frode fiscale per presunte irrogolarità nella compravendita dei diritti di film americani da parte di Mediaset, il secondo procedimento che si avvicina alla prescrizione. Per il processo sul 'caso Ruby', invece, iniziato lo scorso 6 aprile, sembra difficile ipotizzare nuove udienze rispetto a un calendario già fitto e con 'rischi zero' sul fronte della prescrizione, dal momento che la vicenda cadrà potrebbe 'azzerarsi' solo a partire dal 2025. Non solo. L'addio di Berlusconi a Palazzo Chigi potrebbe far saltare l"accordo' raggiunto tra la Procura di Milano e i legali dell'imputato per mediare tra le esigenze dei giudici e gli impegni del Cavaliere. Una prospettiva che si potrebbe tradursi in una successione ravvicinata di udienze e di eventuali sentenze.
Tutti i video sui processi a carico del premier