Spunta un filmato del 2010 in cui si vede un cittadino segnalare al presidente del municipio Media Val Bisagno i rischi dell’area colpita dall’alluvione di venerdì. La risposta di allora: "E' sicura". Quella di oggi: "Ho sbagliato, chiedo scusa". VIDEO
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LE FOTO: L'alluvione - Le immagini su Facebook - Le persone sorprese per strada - La città in ginocchio - Ciò che resta il giorno dopo - Gli sportivi su Twitter: "Siamo con voi" - Per le vie i relitti delle automobili
LE TESTIMONIANZE - La rabbia di chi ha perso tutto - "Ho visto tutto trascinato via" - "Il mio rientro nella città nel venerdì più nero" - "Così ho visto morire una bambina" - Il tam tam sul Web - Gli esperti: bisognava intervenire prima - Il sindaco Vincenzi: "Abbiamo fatto poco terrorismo"
GLI APPROFONDIMENTI - Così si muore a Genova - Un uomo trascinato per metri in balìa dell'acqua - I video amatoriali - Gli aggiornamenti in tempo reale - Salta la partita Genoa - Inter - Colpite le stesse zone dell'alluvione del 1970 - No al volontariato fai da te: i consigli - La mappa delle zone più colpite - Allerta in Piemonte: il Po fa paura
(In fondo all'articolo tutti i video sull'emergenza in Liguria e in Piemonte)
“Voglio chiedere pubblicamente cosa pensa di fare l’amministrazione per garantire la sicurezza dei cittadini”. Genova, un anno fa. La domanda viene posta al presidente del municipio Media Val Bisagno, Agostino Gianelli, durante un incontro pubblico. “Ritengo veramente incredibile - aggiunge il cittadino che pone il quesito - che ci sia una sponda franata, soprattutto considerando le piogge diventate ormai di origine tropicale”.
Il riferimento è proprio alla zona del Fereggiano.
Oggi quelle parole suonano come un grido d’allarme, probabilmente rimasto inascoltato. Anche a giudicare dalla risposta data sul momento dal presidente del municipio: “Per la prima volta il Fereggiano è messo in sicurezza con una copertura, mentre prima c’erano le case che rischiavano di venire giù - spiega Agostino Gianelli (guarda il video integrale sul sito del Secolo XIX, ndr) - dovete criticarmi quando devo essere criticato, però sulle cose ingiuste no. Io sono stato ieri mattina sul Fereggiano e tu queste cose non le puoi dire”.
Ci è voluta però un’alluvione, quella che venerdì 4 novembre ha messo in ginocchio Genova, uccidendo 6 persone e colpendo proprio la zona del Fereggiano, per capire che quell’area non era stata messa in sicurezza. E per ottenere le scuse del presidente del municipio Media Val Bisagno. “L’anno scorso quando fecero i lavori sul Fereggiano, dissi che era un progetto di messa in sicurezza ottimale. Oggi faccio il mea culpa: fu un grave errore di valutazione. Non si possono cementificare i corsi d’acqua per fare parcheggi, i lavori hanno creato un’accelerazione delle acque. Vorrei che altri politici facessero autocritica”, ha detto Agostino Gianelli intervenendo a Radio19, l’emittente del Secolo XIX, il quotidiano di Genova.
Altri cittadini accusano le istituzioni di non aver ascoltato gli allarmi dati per tanti anni. Di aver sottovalutato i rischi.“Abbiamo segnalato tutto quello che era sotto i nostri occhi dalla mattina alla sera. Abbiamo mandato una lettera nel 2008 a tutti gli enti preposti del comune in cui chiedevamo che fosse ripulito il rio Fereggiano. Ci hanno risposto che il torrente era in sicurezza, che non correvamo alcun pericolo. Una risposta falsa. Quella vera ce l’ha data il rio Fereggiano il 4 novembre, esondando” denuncia una cittadina a SkyTG24. (IL VIDEO)
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“Voglio chiedere pubblicamente cosa pensa di fare l’amministrazione per garantire la sicurezza dei cittadini”. Genova, un anno fa. La domanda viene posta al presidente del municipio Media Val Bisagno, Agostino Gianelli, durante un incontro pubblico. “Ritengo veramente incredibile - aggiunge il cittadino che pone il quesito - che ci sia una sponda franata, soprattutto considerando le piogge diventate ormai di origine tropicale”.
Il riferimento è proprio alla zona del Fereggiano.
Oggi quelle parole suonano come un grido d’allarme, probabilmente rimasto inascoltato. Anche a giudicare dalla risposta data sul momento dal presidente del municipio: “Per la prima volta il Fereggiano è messo in sicurezza con una copertura, mentre prima c’erano le case che rischiavano di venire giù - spiega Agostino Gianelli (guarda il video integrale sul sito del Secolo XIX, ndr) - dovete criticarmi quando devo essere criticato, però sulle cose ingiuste no. Io sono stato ieri mattina sul Fereggiano e tu queste cose non le puoi dire”.
Ci è voluta però un’alluvione, quella che venerdì 4 novembre ha messo in ginocchio Genova, uccidendo 6 persone e colpendo proprio la zona del Fereggiano, per capire che quell’area non era stata messa in sicurezza. E per ottenere le scuse del presidente del municipio Media Val Bisagno. “L’anno scorso quando fecero i lavori sul Fereggiano, dissi che era un progetto di messa in sicurezza ottimale. Oggi faccio il mea culpa: fu un grave errore di valutazione. Non si possono cementificare i corsi d’acqua per fare parcheggi, i lavori hanno creato un’accelerazione delle acque. Vorrei che altri politici facessero autocritica”, ha detto Agostino Gianelli intervenendo a Radio19, l’emittente del Secolo XIX, il quotidiano di Genova.
Altri cittadini accusano le istituzioni di non aver ascoltato gli allarmi dati per tanti anni. Di aver sottovalutato i rischi.“Abbiamo segnalato tutto quello che era sotto i nostri occhi dalla mattina alla sera. Abbiamo mandato una lettera nel 2008 a tutti gli enti preposti del comune in cui chiedevamo che fosse ripulito il rio Fereggiano. Ci hanno risposto che il torrente era in sicurezza, che non correvamo alcun pericolo. Una risposta falsa. Quella vera ce l’ha data il rio Fereggiano il 4 novembre, esondando” denuncia una cittadina a SkyTG24. (IL VIDEO)