Genova si risveglia scoprendosi distrutta. Gli abitanti per le strade lavorano per salvare le poche cose risparmiate, negozianti piangono le loro attività, mentre la memoria torna al 1970. ASCOLTA LE TESTIMONIANZE
La raccolta di fondi Sky e La Repubblica per gli alluvionati
Lo speciale sull'alluvione in Toscana e Liguria
Tutti gli aggiornamenti
LE FOTO: L'alluvione - Le immagini su Facebook - Le persone sorprese per strada - La città in ginocchio - Ciò che resta il giorno dopo
LE TESTIMONIANZE - "Ho visto tutto trascinato via" - "Il mio rientro nella città nel venerdì più nero" - "Così ho visto morire una bambina" - Il tam tam sul Web - Gli esperti: bisognava intervenire prima - Il sindaco Vincenzi: "Abbiamo fatto poco terrorismo"
GLI APPROFONDIMENTI - Così si muore a Genova - Un uomo trascinato per metri in balìa dell'acqua - I video amatoriali - Gli aggiornamenti in tempo reale - Salta la partita Genoa - Inter - Colpite le stesse zone dell'alluvione del 1970
(In fondo all'articolo tutti i video sull'emergenza in Liguria)
Il giorno dopo, a Genova è tempo di bilanci. Passato il nubifragio che è costato la vita a sei persone (tra cui due bambine) e che ha messo in ginocchio l'intera città, si torna in strada a cercare la propria automobile, a vedere cosa resta della propria attività, a piangere il destino del proprio quartiere.
La zona più colpita è l'affluenza tra il torrente Fereggiano e Bisagno, nel quartiere Marassi. Qui, dove sono state travolte dal fango le sei vittime, i testimoni raccontano (video qui sopra) scene indescribili. Acqua che inonda le strade in modo devastante, portandosi via tutto.
Ci sono i crolli da contenenere, gli allagamenti di case, i dissesti statici da rinforzare. Centinaia di cittadini stanno lavorando per cercare di salvare le poche cose risparmiate dal fango, mentre le ruspe caricano sui camion le auto distrutte per portarle via. Ancora sospesa in tutta la zona l'erogazione del gas, ci sono infatti ancora rischi. Nella parte più alta della strada, dove il torrente ha sfondato gli argini, i tombini sono saltati e continua a fuoriuscire l'acqua. Ed intanto su Genova è ripreso a piovere.
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Il giorno dopo, a Genova è tempo di bilanci. Passato il nubifragio che è costato la vita a sei persone (tra cui due bambine) e che ha messo in ginocchio l'intera città, si torna in strada a cercare la propria automobile, a vedere cosa resta della propria attività, a piangere il destino del proprio quartiere.
La zona più colpita è l'affluenza tra il torrente Fereggiano e Bisagno, nel quartiere Marassi. Qui, dove sono state travolte dal fango le sei vittime, i testimoni raccontano (video qui sopra) scene indescribili. Acqua che inonda le strade in modo devastante, portandosi via tutto.
Ci sono i crolli da contenenere, gli allagamenti di case, i dissesti statici da rinforzare. Centinaia di cittadini stanno lavorando per cercare di salvare le poche cose risparmiate dal fango, mentre le ruspe caricano sui camion le auto distrutte per portarle via. Ancora sospesa in tutta la zona l'erogazione del gas, ci sono infatti ancora rischi. Nella parte più alta della strada, dove il torrente ha sfondato gli argini, i tombini sono saltati e continua a fuoriuscire l'acqua. Ed intanto su Genova è ripreso a piovere.