Studenti sfidano il divieto di manifestare: scontri a Roma

Cronaca
Un momento di tensione tra le forze dell'ordine e gli studenti alla stazione Tiburtina a Roma

I ragazzi sono scesi in piazza contro l’ordinanza del sindaco, che vieta i cortei nel centro della Capitale. Tensione in zona Tiburtina: la polizia carica, poi torna la calma. Ma gli studenti annunciano un nuovo sit-in per venerdì. VIDEO E FOTO

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Giornata di tensione per le strade di Roma. Gli studenti sono scesi in piazza contro i tagli del governo alla scuola e per la libertà di manifestare contro il divieto del sindaco Alemanno, scattato dopo gli scontri del 15 ottobre.
I giovani si sono radunati a piazzale Tiburtino, dove i tentativi di dare vita a un corteo sono stati bloccati dalle forze dell'ordine (GUARDA LE FOTO). Gli agenti hanno effettuato cariche di alleggerimento e hanno cercato di identificare i presenti in piazza, come già era stato fatto - denunciano gli studenti - di fronte a diverse scuole della Capitale a inizio mattinata.

Dal corteo alle cariche della polizia - Gli studenti erano arrivati alla spicciolata, nelle prime ore di giovedì 3 novembre, e si erano concentrati nel piazzale della stazione Tiburtina per muovere poi in corteo verso il centro, in una dimostrazione contro le misure di austerità annunciate dal governo.
Quando gli studenti, protetti da scudi di latta, hanno cercato di forzare il cordone che li bloccava, i poliziotti hanno reagito con manganellate. I manifestanti hanno anche cercato di occupare il cantiere della nuova stazione, ma anche da lì sono stati respinti con una carica di alleggerimento.

Le voci degli studenti - "E' intimidatorio e contrario alla Costituzione impedirci di manifestare", ha detto un ragazzo del collettivo degli studenti liceali. "Vogliamo protestare contro il G20, dove 20 signori decidono da soli di negarci un futuro", ha aggiunto. La maggioranza dei manifestanti appare molto giovane. "Siamo a volto scoperto e ci impedite di girare liberamente per la città. Prendete a manganellate dei minorenni, buffoni", ha gridato agli agenti un dimostrante. Un altro ragazzo dal megafono ha annunciato che uno studente del Mamiani è stato fermato.

Zingaretti: "Sbagliato caricare gli studenti" - In questa giornata le agitazioni hanno riguardato molti licei romani, davanti ai quali già dalla mattina di giovedì stazionavano camionette della polizia.
In questo contesto si inserisce anche la polemica scoppiata tra il sindaco di Roma e il presidente della Provincia, Nicola Zingaretti, il quale con una nota ha affermato: “Le cariche contro gli studenti sono un errore figlio di un altro gravissimo errore. Come abbiamo detto fin dal primo momento, impedire i cortei è una decisione sbagliata e destinata a produrre tensione”.

Gli studenti annunciano una nuova manifestazione - L'Unione degli studenti, nell'annunciare per venerdì 4 novembre una nuova mobilitazione, sottolinea: "Oggi abbiamo risposto con l'ironia e lo sberleffo alla repressione del governo e del sindaco Alemanno, domani saranno i nostri compagni e le nostre compagne da tutta Italia a rispondere con ancora più forza: decine di cortei attraverseranno le principali città del paese, per il diritto allo studio, per l'edilizia scolastica, per un mondo all'altezza dei nostri sogni".
Quanto alla situazione nella Capitale l'organizzazione studentesca rileva: "Il corteo non è potuto partire, e chiunque provi ad allontanarsi, anche individualmente, è immediatamente identificato. Abbiamo notizie di schedature di massa di fronte alle scuole, una cosa mai vista. Un comportamento che non ha altra spiegazione se non la volontà di spargere la paura tra i ragazzi e le loro famiglie".

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