Berlusconi: "Fare fuori il palazzo di Giustizia di Milano"
CronacaPubblicate da Repubblica nuove intercettazioni dei colloqui tra il premier e Lavitola. Il Cavaliere si lamenta dei giudici e del giornale diretto da Ezio Mauro: "O io lascio oppure facciamo la rivoluzione, quella vera". Donadi: "Parla come un black bloc"
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"Facciamo fuori il palazzo di Giustizia di Milano". A dirlo è Silvio Berlusconi in una telefonata con Valter Lavitola, intercettata nell'ambito dell'inchiesta della Procura di Pescara sui finanziamenti al quotidiano l'Avanti e pubblicata da La Repubblica. Nel dialogo tra i due il premier si lamenta dei pochi poteri che ha a disposizione e del non poter denunciare quanti lo contestano. "La situazione oggi in Italia è la seguente - dice il Cavaliere, nel corso della telefonata - la gente non conta un cazzo... Il Parlamento non conta un cazzo... Siamo nelle mani dei giudici di sinistra, sia nel penale che nel civile, che si appoggiano a Repubblica e a tutti i giornali di sinistra, e alla stampa estera".
Berlusconi, nelle telefonate di cui Repubblica mette a disposizione anche gli audio, dice: "Tu capisci che siamo a una situazione per cui: o io lascio, cosa che può essere anche possibile e che dato che non sto bene sto pensando anche di fare, oppure facciamo la rivoluzione, ma la rivoluzione vera... Portiamo in piazza milioni di persone, facciamo fuori il palazzo di giustizia di Milano, assediamo Repubblica: cose di questo genere, non c'è un'alternativa...".
"Berlusconi parla come un black bloc", attacca il presidente del gruppo Idv alla Camera dei deputati, Massimo Donadi. "Il contenuto delle intercettazioni - dice - è agghiacciante. Ci chiediamo cos'altro ancora debba succedere prima che quest'uomo irresponsabile si decida a lasciare il governo per consentire all'Italia di avere un esecutivo in grado di affrontare i problemi e di recuperare la credibilità internazionale perduta".
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