Spot con medici e pazienti ballerini, scoppia la polemica

Cronaca
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Un video girato all'ospedale Brotzu di Cagliari sul tema dei trapianti ha scatenato le proteste di molti internauti: "Mentre voi ballate noi cambiamo i pannoloni". Ma dall'Azienda sanitaria spiegano: "Volevamo dare un sorriso ai pazienti". VIDEO

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di Pietro Pruneddu

Un video che vuole affrontare in maniera nuova il tema dei trapianti. Un filmato di quattro minuti in cui medici e pazienti si lasciano andare a un ballo con tanto di trenino finale. Il videoclip, intitolato "Trapiantiamo felicità", è stato ideato da Mauro Frongia, direttore del Dipartimento di patologia renale e trapianto di rene dell'ospedale Brotzu di Cagliari. E una volta pubblicato su Youtube ha scatenato un dibattito che sta animando il web.

Antonio Garau, direttore generale della struttura ospedaliera, spiega che "l'unico obiettivo del video è quello di infondere gioia e serenità nelle persone che si sottopongono ad un trapianto e per dimostrare che il ritorno alla vita normale è fatta anche di sorrisi. Le ballerine che appaiono nel video incriminato sono due ragazze che hanno subito trapianti e che hanno voluto dimostrare di essere riuscite a vincere la loro battaglia contro la terribile malattia dalla quale erano state colpite".

Ma dal momento della pubblicazione dello spot su youtube, si è scatenata una feroce polemica. La vicesegretaria regionale del Pd, Francesca Barracciu ha dichiarato: "Garau forse confonde il Brotzu con una discoteca. Trovo deprimente constatare l'effetto dilagante dell'esibizionismo mediatico ed è inaccettabile che l'Azienda realizzi e diffonda, coinvolgendo medici, personale e malati, uno spot tarato sulla spazzatura televisiva e indegno per la più prestigiosa struttura sanitaria della Regione Sardegna".

Ma le reazioni si sono diffuse soprattutto su internet. Il blog del giornalista Vito Biolchini, direttore della locale Radio Press, è stato sommerso di messaggi e commenti, pro e contro il video. Qualcuno ha scritto: "Mentre voi ballate i familiari sono costretti a cambiare i pannoloni, a svuotare i pappagalli". Un altro utente scrive: "Ci si dimentica che dietro un trapianto c’è anche il dolore di una famiglia che ha perso qualcuno".

Ma sono molti anche gli interventi che difendono le intenzioni dell'iniziativa. Massimiliano Medda, comico cagliaritano molto conosciuto in Sardegna, nonchè infermiere del Brotzu che compare nel video spiega: "State prendendo un grosso granchio. Quello che che gira in Rete non è lo spot sui trapianti, è un video che è stato realizzato dal reparto di Urologia come video di chiusura di un congresso. Dopo argomenti molto seri hanno pensato di alleggerire il clima con un video scherzoso. Vi posso garantire - ha aggiunto Medda - che molti di quelli che vedete in video sono dei veri professionisti che lavorano tutti i giorni per cercare di risolvere i problemi di salute dei pazienti e mai avrebbero ridicolizzato o banalizzato un argomento serio come quello dei trapianti".

E lo stesso ideatore dello spot, Mauro Frongia, spiega le sue ragioni a Sky.it: "La clip è stata pensata per essere presentata al congresso nazionale sui trapianti di rene organizzato a Cagliari la scorsa settimana. Volevamo condividere un approccio ancora inusuale in Italia sul tema dei trapianti: la terapia del sorriso, che il dottor Patch Adams ha gia da tempo introdotto negli ospedali americani". Il primario di patologia renale aggiunge: "Dal 1988 nel mio reparto sono stati eseguiti 772 trapianti. Io personalmente ne ho eseguiti almeno 500 e ho vissuto la mia vita affianco ai pazienti condividendo il dolore dei familiari per i loro morti. Prima della diffusione del video mi sono premurato di sentire l'opinione delle associazioni dei trapiantati ma ho sopratutto ho ritenuto opportuno confrontarmi con l'associazione che si dedica all'assistenza  dei familiari dei donatori, intitolata alla giovane donatrice Elisa Deiana".

La pagina  su youtube del video, caricato sul sito dal regista Pierandrea Maxia, intanto, è stata visitata da 11mila persone e nel giro di 24 ore ed è stata rimossa la possibilità di inserire commenti. Molti di questi si chiedevano quanto fosse costato lo spot. Il direttore generale Garau fa sapere: "Il video è stato finanziato per 'l'iperbolica' cifra di 312 euro dagli sponsor del congresso nazionale di Urologia. Dunque non è costato neppure un euro all'Azienda Ospedaliera Brotzu nè alla Regione Sardegna".

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