Il vicepresidente del Csm replica ad Alfano ("In Italia nessuno paga per gli errori giudiziari") e afferma: "Chi parla così ignora il funzionamento della nostra Giustizia, articolata su tre gradi di giudizio"
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La sentenza di secondo grado nel processo di Perugia per l'omicidio di Meredith Kercher fa discutere. Dopo l'assoluzione degli imputati Amanda Knox e Raffaele Sollecito (ribaltando la condanna a 26 e 25 anni di carcere in primo grado), si è espresso l'ex ministro della Giustizia Angelino Alfano. "La sentenza di assoluzione per i due ragazzi fa pensare che in Italia nessuno paghi per gli errori giudiziari". Il parlamentare del Pdl ha aggiunto "I tre gradi di giudizio sono fatti proprio per consentire ripensamenti ma se la detenzione di Amanda è stata ingiusta, chi la risarcirà?"
Le dichiarazioni di Alfano hanno suscitato la reazione di Michele Vietti, vicepresidente del Csm: "Parlare di errore di fronte a una sentenza di secondo grado che modifica il verdetto del Tribunale significa ignorare il funzionamento del nostro sistema giudiziario". Vietti ha aggiunto: "Ci sono tre gradi di giudizio prima e ritengo improprio scatenare un tifo da stadio, tanto più intorno a una sentenza non definitiva, sulla base delle proprie emozioni"
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