Manolo Zioni ha trascorso 350 giorni in prigione, accusato di tre rapine. Ma si è trattato di uno scambio di persona. Il vero colpevole aveva confessato mesi fa. Ora il protagonista della vicenda chiederà un risarcimento allo Stato. GUARDA IL VIDEO
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Manolo Zioni ha passato gli ultimi undici mesi in carcere, accusato di tre rapine compiute a Roma. Ma era innocente, dato che il colpevole ha già confessato diversi mesi fa. Solo dopo l'esito di una perizia dei Ris è stato assolto da ogni accusa.
Una storia che sembra uscita da un romanzo di Kafka. Manolo ha 23 anni, parla a fatica della sua vicenda e non vuole farsi riprendere (ascolta le sue parole nel video in alto). Ha trascorso in prigione 350 giorni per uno scambio di persona. Contro di lui un video di sorveglianza, una certa somiglianza con il rapinatore col casco, una chiazza sul collo simile al tatuaggio del colpevole. Inoltre i tabulati telefonici lo collocavano nel quartiere incriminato. Per il semplice fatto che Manolo, in quel quartiere, ci abita.
La vicenda diventa paradossale quando il vero rapinatore viene catturato e confessa. Stessa maglietta di Zioni, stessa corporatura. Ma i magistrati pensano che tra i due ci sia un accordo e l'odissea di Manolo continua. Nei mesi successivi, diversi testimoni si prestano al faccia a faccia. Nessuno riconosce in Zioni il rapinatore, anzi tutti lo scagionano.
La svolta arriva solo grazie a una perizia dei Ris di Roma sul tatuaggio. Sul corpo del vero ladro è disegnato un diamante, sul collo di Zioni c'è una macchia della pelle che ha tratto in inganno gli inquirenti. Manolo, un mese dopo la perizia, è di nuovo libero. Ma ora chiede giustizia e minaccia azioni legali contro lo Stato per la sua ingiusta detenzione.
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