Nei prossimi vent'anni un giovane su quattro lascerà il Sud

Cronaca

Secondo il rapporto Svimez 2011, nel 2050 gli under 30 nel Meridione passerranno dagli attuali 7 milioni a meno di 5. Negli ultimi dieci anni 600mila persone sono immigrate al Nord. I DATI

Dal 2000 al 2009 ammontano a quasi 600mila gli emigrati dal Meridione. Circa uno su sei è napoletano. E nei prossimi vent'anni il Sud dovrà fare i conti con un vero e proprio tsunami demografico, trasformandosi nel corso del prossimo quarantennio in un'area spopolata, anziana, ed economicamente sempre più dipendente dal resto del Paese.
Lo rileva il Rapporto Svimez 2011, nel quale si nota come, nel solo 2009, siano partiti del Mezzogiorno in direzione del Centro-Nord circa 109mila abitanti. Riguardo alla provenienza, in testa per partenze la Campania, con una partenza su tre (33.800); 23.700 provengono dalla Sicilia, 19.600 dalla Puglia, 14,200 dalla Calabria. In direzione opposta, da Nord a Sud, 67mila persone.

La meta preferita è la Lombardia - La regione più attrattiva per il Mezzogiorno resta la Lombardia, che ha attratto nel 2009 quasi un migrante su quattro, seguita dalla Lombardia.
In Abruzzo, Molise e Campania la prima regione di destinazione resta il Lazio. I migranti sono soprattutto uomini, anche se il Lazio è una regione che attrae più donne.

Un migrante su cinque è laureato - Riguardo al titolo di studio, i laureati sono il 21%, e le regioni che ne attraggono di più sono la Lombardia e il Lazio.
Dal 2000 al 2009 583 mila persone hanno abbandonato il Mezzogiorno. A livello locale, le perdite più forti si sono registrate a Napoli (-108mila), Palermo (-29mila), Bari e Caserta (-15mila), Catania e Foggia (-10mila).Colpiti anche Torre del Greco (-19mila), Nola e Aversa (-11mila), Taranto (-13mila).

La crisi rallenta l'immigrazione interna - Ad attrarre manodopera, Roma (+66mila), Milano (+50mila), Bologna (+31mila), Reggio Emilia, Parma e Modena (+13mila), Bergamo e Torino (+11mila), Firenze e Verona (+10mila).
La crisi del 2008-2009 ha colpito anche i pendolari meridionali, che hanno iniziato a non partire più in massa per il Centro-Nord. Nel 2010 i pendolari di lungo raggio da Sud a Nord sono stati 134mila, di cui 121mila diretti al Centro-Nord e oltre 13mila all'estero.

Laureati in fuga dal Molise - Nel biennio 2008-2010, per effetto della crisi, i pendolari di lungo raggio si sono ridotti del 22,7%, in valori assoluti circa 40mila in meno del 2008. Pur diminuendo in valori assoluti, è cresciuta però la componente laureata: dal 2004 sono stati il 6% in più del totale, a testimonianza dell'incapacità dell'area di assorbire manodopera qualificata. In totale, nel 2009, oltre il 54% aveva un titolo di studio medio-alto.
I laureati emigrano soprattutto da Molise (27,8% del totale), Abruzzo (26,6%) e Puglia (24,8%). La maggior parte lavora nel settore industriale (56%).

Cosa accadrà nei prossimi anni - Nei prossimi vent'anni il Mezzogiorno perderà quasi un giovane su quattro, mentre nel Centro-Nord oltre un giovane su cinque sarà straniero.
Nel 2050 gli under 30 al Sud passeranno dagli attuali 7 milioni a meno di 5, mentre nel Centro-Nord saranno sopra gli 11 milioni. La quota di over 75 sulla popolazione complessiva passerà al Sud dall'attuale 8,3% al 18,4% nel 2050, superando il Centro-Nord dove raggiungerà il 16,5%.

Le cause dello sopolamento al Sud
- Bassa natalità, bassissima attrazione di stranieri, emigrazione verso il Centro-Nord e l'estero. Il rischio è un vero e proprio "tsunami" demografico: da un'area giovane e ricca di menti e braccia il Mezzogiorno si trasformerà nel prossimo quarantennio in un'area spopolata, anziana, sempre piu' dipendente dal resto del Paese.

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