Dopo i duri scontri dei giorni scorsi, per decisione del Viminale tutti gli immigrati sono dirottati su Palermo o su Porto Empedocle, in attesa di essere rimpatriati. Ma le notizie che arrivano dall'Italia in Tunisia non fermano le partenze
Gli scontri a Lampedusa (guarda il video)
Guerriglia urbana a Lampedusa (guarda le foto)
L'appello del sindaco dell'isola a Maroni
Lampedusa è stata svuotata. L'isola e' diventata "porto non sicuro" dopo la distruzione di gran parte del Cpt a causa dell'incendio di tre giorni fa e i violenti scontri che hanno causato il ferimento di diverse persone. Così, per decisione del Viminale, tutti i migranti vengono dirottati su Porto Empedocle oppure sulle tre navi ancorate nel porto di Palermo. Ma le notizie che giungono dall'Italia in Tunisia non fermano le partenze: all'alba è stato fermato dai guardacoste tunisini un barcone con 106 persone dirette verso la Sicilia.
Sulla piccola isola rimangono circa sessanta tunisini minorenni che dovrebbero lasciare la ex base Loran. Sono invece partiti da Linosa nel pomeriggio col traghetto di linea diretto a Porto Empedocle 93 tunisini che hanno intavolato una lunga trattativa prima di salire a bordo.
La tensione sull'isola, intanto, è ancora alta. La notte scorsa è stata incendiata l'auto di Cono Galipò, amministratore della cooperativa "Lampedusa accoglienza" che gestisce il centro di permanenza temporanea. Inoltre è stata rubata una barca di dieci metri utilizzata per battute di pesca. "Sono stati i tunisini: l'hanno utilizzata per tentare di raggiungere la Sicilia", dice uno dei proprietari dell'imbarcazione. "Qui non era mai capitata una cosa simile. Questo è il ringraziamento per cio' che facciamo per i migranti".
A Palermo, invece, rimane blindata una porzione del porto dove si trovano circa 700 nordafricani sistemati su tre navi. Le forze dell'ordine, in gran numero, presidiano le imbarcazioni per evitare incidenti o sommosse. I migranti per ora non sanno che fine faranno. Sperano solo di andare in altri centri di accoglienza sparsi in Italia per poi tentare di lasciarli e giungere alle loro mete finali. Ma non sarà così perchè è già in atto il piano dei rimpatri che però procederà a scaglioni: la Tunisia accetta solo 100 suoi cittadini al giorno.
Guerriglia urbana a Lampedusa (guarda le foto)
L'appello del sindaco dell'isola a Maroni
Lampedusa è stata svuotata. L'isola e' diventata "porto non sicuro" dopo la distruzione di gran parte del Cpt a causa dell'incendio di tre giorni fa e i violenti scontri che hanno causato il ferimento di diverse persone. Così, per decisione del Viminale, tutti i migranti vengono dirottati su Porto Empedocle oppure sulle tre navi ancorate nel porto di Palermo. Ma le notizie che giungono dall'Italia in Tunisia non fermano le partenze: all'alba è stato fermato dai guardacoste tunisini un barcone con 106 persone dirette verso la Sicilia.
Sulla piccola isola rimangono circa sessanta tunisini minorenni che dovrebbero lasciare la ex base Loran. Sono invece partiti da Linosa nel pomeriggio col traghetto di linea diretto a Porto Empedocle 93 tunisini che hanno intavolato una lunga trattativa prima di salire a bordo.
La tensione sull'isola, intanto, è ancora alta. La notte scorsa è stata incendiata l'auto di Cono Galipò, amministratore della cooperativa "Lampedusa accoglienza" che gestisce il centro di permanenza temporanea. Inoltre è stata rubata una barca di dieci metri utilizzata per battute di pesca. "Sono stati i tunisini: l'hanno utilizzata per tentare di raggiungere la Sicilia", dice uno dei proprietari dell'imbarcazione. "Qui non era mai capitata una cosa simile. Questo è il ringraziamento per cio' che facciamo per i migranti".
A Palermo, invece, rimane blindata una porzione del porto dove si trovano circa 700 nordafricani sistemati su tre navi. Le forze dell'ordine, in gran numero, presidiano le imbarcazioni per evitare incidenti o sommosse. I migranti per ora non sanno che fine faranno. Sperano solo di andare in altri centri di accoglienza sparsi in Italia per poi tentare di lasciarli e giungere alle loro mete finali. Ma non sarà così perchè è già in atto il piano dei rimpatri che però procederà a scaglioni: la Tunisia accetta solo 100 suoi cittadini al giorno.