Lei 58 anni, lui 70: per i giudici il rischio è che la bambina di 16 mesi, oggi in affido, rimanga "orfana in giovane età". Sul verdetto pesa anche un episodio di presunto abbandono
I requisiti per l'adozione
"Non si sono posti seriamente domande in merito al fatto che la bimba si ritroverà orfana in giovane età". Con questa motivazione, una coppia piemontese si è vista togliere la figlia dal Tribunale dei minori di Torino. I protagonisti di questa vicenda, intervistati dal quotidiano La Stampa, sono Gabriella e Luigi Deambrosis, 58 e 70 anni. Sposati dal 1990, non riuscendo ad avere figli, hanno fatto ricorso alla fecondazione eterologa all'estero. La loro bimba ha oggi 16 mesi, ma da 15 vive con una famiglia affidataria. I genitori sono definiti troppo anziani per accudire una figlia. Il verdetto degli psicologi che hanno seguito il caso è lapidario: "Si tratta di una gravidanza fondata sulla volontà di onnipotenza, sul desiderio di soddisfare a tutti i costi i propri bisogni".
Ma nella sentenza ha pesato anche un antefatto: un episodio risalente a 15 mesi fa. "La bambina aveva solo un mese di vita quando venne lasciata sola in macchina dal padre per 40-45 minuti", scrivono i giudici. Deambrosis, impiegato ed ex sindaco di un piccolo comune del Monferrato, smentisce: "Stavo scaricando la spesa, mentre mia moglie era andata a farsi una puntura, ma non ho mai perso di vista né la bimba, né l’auto". A febbraio inizierà l'udienza preliminare del processo.
Intanto i coniugi ribadiscono il loro amore incondizionato per la figlia e la sofferenza in cui sono costretti a vivere. I periti del Tribunale, invece, li descrivono così: "Il padre ha scompensi in senso dissociativo e dispotico, mentre la madre non stabilisce contatti emotivi con la figlia mostrando una ferita narcisistica intollerabile". Giudizi pesanti che contrastano con il semplice desiderio di genitorialità espresso dai coniugi Deambrosis.
Una sentenza comunque destinata a far discutere.
"Non si sono posti seriamente domande in merito al fatto che la bimba si ritroverà orfana in giovane età". Con questa motivazione, una coppia piemontese si è vista togliere la figlia dal Tribunale dei minori di Torino. I protagonisti di questa vicenda, intervistati dal quotidiano La Stampa, sono Gabriella e Luigi Deambrosis, 58 e 70 anni. Sposati dal 1990, non riuscendo ad avere figli, hanno fatto ricorso alla fecondazione eterologa all'estero. La loro bimba ha oggi 16 mesi, ma da 15 vive con una famiglia affidataria. I genitori sono definiti troppo anziani per accudire una figlia. Il verdetto degli psicologi che hanno seguito il caso è lapidario: "Si tratta di una gravidanza fondata sulla volontà di onnipotenza, sul desiderio di soddisfare a tutti i costi i propri bisogni".
Ma nella sentenza ha pesato anche un antefatto: un episodio risalente a 15 mesi fa. "La bambina aveva solo un mese di vita quando venne lasciata sola in macchina dal padre per 40-45 minuti", scrivono i giudici. Deambrosis, impiegato ed ex sindaco di un piccolo comune del Monferrato, smentisce: "Stavo scaricando la spesa, mentre mia moglie era andata a farsi una puntura, ma non ho mai perso di vista né la bimba, né l’auto". A febbraio inizierà l'udienza preliminare del processo.
Intanto i coniugi ribadiscono il loro amore incondizionato per la figlia e la sofferenza in cui sono costretti a vivere. I periti del Tribunale, invece, li descrivono così: "Il padre ha scompensi in senso dissociativo e dispotico, mentre la madre non stabilisce contatti emotivi con la figlia mostrando una ferita narcisistica intollerabile". Giudizi pesanti che contrastano con il semplice desiderio di genitorialità espresso dai coniugi Deambrosis.
Una sentenza comunque destinata a far discutere.
