Caso Unipol: il gip ordina l'imputazione per Berlusconi

Cronaca

Il giudice Stefania Donadeo impone al pm di Milano la richiesta di rinvio a giudizio per il premier, accusato di concorso in rivelazione di segreto d'ufficio circa l'intercettazione tra Consorte e Fassino. La procura aveva chiesto l'archiviazione

Guarda anche:
Caso Unipol, "Fassino deve essere risarcito"
Silvio Berlusconi a processo: tutte le foto

(in fondo all'articolo tutti i video sui processi del premier)

Un'altra richiesta di rinvio a giudizio per Berlusconi. Il Gip di Milano, Stefania Donadeo,
ha infatti ordinato al pm di Milano di formulare la richiesta di rinvio a giudizio per il premier, accusato di concorso in rivelazione di segreto d'ufficio per la vicenda della fuga di notizie sull'intercettazione tra Giovanni Consorte e Piero Fassino ai tempi della scalata alla Bnl.
E intanto, arrivano anche novità per quanto riguarda l'inchiesta della Procura di Bari sulle escort che l'imprenditore Gianpaolo Tarantini ha portato nelle residenza del premier Berlusconi tra il 2008 e il 2009: un avviso di conclusione indagine per otto persone, tra cui c'è anche Sabrina Began, considerata molto vicina al presidente del Consiglio.

Il giudice ha respinto così la richiesta di archiviazione per Silvio Berlusconi che era stata avanzata dal pm Maurizio Romanelli. Nell'ambito della stessa vicenda, il giudice ha già rinviato a giudizio con rito ordinario il fratello del  premier, Paolo Berlusconi, e ha definito con riti abbreviati e patteggiamenti la posizione di altri tre imputati. Le carte relative alla posizione del premier tornano ora in Procura: il magistrato dovrà formulare una richiesta di rinvio a giudizio che sarà valutata successivamente da un gup.

Il nastro dell'intercettazione tra Piero Fassino e Giovanni Consorte ai tempi della scalata alla Bnl fu un "regalo ricevuto" da Silvio Berlusconi "stante l' approssimarsi delle elezioni politiche"scrive il gip nell'ordinanza. La pubblicazione dell'intercettazione su Il Giornale, infatti, scrive il gip, "avrebbe leso, cosi' come e' stato, l'immagine di Piero Fassino".
Il giudice, nel provvedimento di imputazione coatta, ha indicato dieci giorni di tempo (previsti dalla legge) per formulare la richiesta di rinvio a giudizio. Stando a quanto si è saputo, però, il pm di Milano Maurizio Romanelli potrebbe depositare già venerdì la richiesta di processo. La richiesta poi verrà inoltrata ad un giudice dell'udienza preliminare che, per legge, ha due giorni di tempo per fissare la data dell'udienza e poi pronunciarsi sul rinvio a giudizio o meno.

"Dobbiamo leggere ancora il  provvedimento, ma a Milano nulla mi stupisce. E' una decisione  infondata, tra l'altro c'è una conclamata incompetenza territoriale" il primo commento di Niccolò Ghedini, legale del presidente del Consiglio.
Il gip ha disposto inoltre che la Procura iscriva nel registro degli indagati anche il direttore di Libero, Maurizio Belpietro, che all'epoca della fuga di notizie sull'intercettazione tra Fassino e Consorte era direttore de il Giornale. Belpietro deve rispondere della stessa accusa di Berlusconi, il concorso nella rivelazione del segreto d'ufficio.  "Di questa storia non so nulla. Ho pubblicato la notizia delle intercettazioni perché mi era arrivata da un collega che me la ha data. Di tutto il resto non so nulla" il commento di  Belpietro.

Cronaca: i più letti

[an error occurred while processing this directive]