Intercettazioni Unipol: slitta l'udienza sul premier

Cronaca
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Rinviata a martedì 19 la decisione del gip sull'archiviazione o l'imputazione coatta di Berlusconi, accusato di rivelazione di segreto d'ufficio nella vicenda della telefonata Fassino-Consorte "Abbiamo una banca". E il 18 sarà in aula per il caso Mills

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E' stata rinviata a martedì 18 luglio l'udienza in cui il gip di Milano Stefania Donadeo è chiamata a decidere sull'archiviazione (chiesta anche dall'accusa) o l'imputazione coatta nei confronti di Silvio Berlusconi, accusato di rivelazione di segreto d'ufficio nella vicenda relativa alla pubblicazione della telefonata Fassino-Consorte, "Abbiamo una banca", trafugata dai computer della Procura e finita in prima pagina su 'Il Giornale' ai tempi della scalata di Unipol alla Bnl.

Sabato 16 luglio, al settimo piano del Palazzo di Giustizia, il pm Maurizio Romanelli e la difesa avrebbero dovuto discutere nel merito: l'accusa per ribadire la richiesta di archiviazione, già presentata nel dicembre scorso, e i difensori per dire, con altre parole, la stessa cosa.
Il gip Donadeo però, qualche settimana fa, ha deciso di non accogliere la richiesta di archiviazione e di fissare un'udienza per oggi per far discutere le parti, approfondire e poi decidere. Tre le opzioni 'sul piatto' per il giudice: archiviare; disporre nuove indagini; ordinare al pm di chiedere il processo.

La discussione prevista, però è stata 'stoppata' dalle questioni avanzate dalla difesa: i legali del premier hanno presentato infatti una serie di eccezioni, seecondo le quali spetta a un altro giudice, e non al gip di Milano Stefania Donadeo, esprimersi sulla posizione di Silvio Berlusconi. Secondo gli avvocati, il gip ha l'obbligo di astenersi e la 'palla' deve passare a un altro giudice perché Donadeo ha già deciso per la stessa vicenda sul rinvio a giudizio di Paolo Berlusconi, fratello del premier ed editore del Giornale, sulla condanna dell'imprenditore Fabrizio Favata e sui patteggiamenti degli altri due imputati.

In quel caso, però - ha spiegato il pm che si è opposto a tutte le eccezioni - il giudice aveva le funzioni di gup e non di gip. Altra questione poi quella di incompetenza territoriale. Stando alle indagini, Berlusconi, la vigilia di Natale del 2005, ricevette ad Arcore Favata e Roberto Raffaelli, il titolare dell'azienda che svolgeva intercettazioni per conto della Procura e che portò via il 'nastro'. Sempre stando alle indagini, Favata e Raffaelli, in presenza anche di Paolo Berlusconi, si recarono nella villa del premier per fargli ascoltare l'audio dell'intercettazione, poi pubblicata dal Giornale il 31 dicembre 2005. Per il pm, tuttavia, manca la prova che il premier ricevette materialmente quel file. La riunione però, secondo l'accusa, avvenne ad Arcore e per questo, per la difesa, la competenza è del Tribunale di Monza. Sulle eccezioni il gip si esprimerà martedì prossimo. Nel caso le respinga, si entrerà nel merito e la decisione potrebbe arrivare nei giorni successivi. Il gip, infine, deve ancora decidere se archiviare anche il concorso in ricettazione contestato a Berlusconi, come chiesto dal pm.

Intanto uno dei legali di Silvio Berlusconi, l'avvocato Piero Longo, ha confermato che il presidente del Consiglio sarà in tribunale a Milano lunedì mattina per l'udienza del processo Mills  "Il presidente verrà" ha detto Longo, dal tribunale dove vi trovava per l'udienza Unipol.

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