A Roma un altro omicidio. E’ il sesto in un mese
CronacaFlavio Simmi, 33 anni, è stato ucciso a colpi di pistola in pieno giorno nel quartiere Prati. Era stato già gambizzato lo scorso febbraio. E’ l’ennesimo fatto di sangue che si verifica nella capitale. E si riaccende la polemica sulla sicurezza
di Chiara Ribichini
Ancora un omicidio a Roma. L’ennesimo. Flavio Simmi, 33 anni, è stato ucciso a colpi di pistola nel quartiere Prati, zona centrale della capitale, in pieno giorno mentre era a bordo della sua auto. Il giovane era già stato aggredito da un uomo che gli aveva sparato sulle gambe. Era figlio di un gioielliere che fu coinvolto nell' "operazione Colosseo" contro la banda della Magliana, ma che "è stato completamente scagionato dalle accuse e neppure rinviato a giudizio", come precisa, in una nota, l'avvocato Corrado Oliviero, legale di Roberto Simmi.
L’omicidio di Flavio Simmi segue solo di pochi giorni il pestaggio al musicista romano e si aggiunge a una lunga lista di fatti di sangue verificatisi nell’ultimo mese nella capitale. Tutti episodi diversi uno dall'altro, accomunati solo dall'essere casi di cronaca nera, che riaccendono la polemica sulla sicurezza in città. Quella stessa sicurezza su cui il sindaco Gianni Alemanno, come ricordano alcuni esponenti dell’opposizione, aveva costruito la sua campagna elettorale dopo la morte di Giovanna Reggiani, la donna violentata e uccisa a Tor di Quinto da un cittadino romeno mentre rientrava a casa.
"Nella Roma di Gianni Alemanno, nonostante le promesse fatte in campagna elettorale, ogni giorno si registra un episodio di inaudita ferocia, come non succedeva da decenni. Chiediamo quindi al ministro Maroni di intervenire al più presto prima che la situazione sfugga ad ogni controllo" ha dichiarato in una nota il segretario del Pd Roma Marco Miccoli. Gli fa eco il segretario regionale dell'Italia dei valori per il Lazio Vincenzo Maruccio: "L'esecuzione sconfessa la favoletta di Roma città sicura”. Il vice presidente della commissione Sicurezza di Roma Capitale Roberto Cantiani assicura però che i numeri dimostrano ben altro: "Il becero sciacallaggio della sinistra sugli episodi di cronaca nera è intollerabile. Per la sinistra nel 2007, quando governava Veltroni, Roma era sicura con 225mila reati. Oggi, con 171mila reati l'anno, e Alemanno sindaco, la Capitale è diventato un far west. Evidentemente per la stessa sinistra non contano i numeri reali". Il sindaco, dal canto suo, si impegna a far chiarezza: "Mi aspetto dagli organi inquirenti delle risposte molto forti e immediate. Ci riserviamo, nelle prossime ore, di seguire l'andamento delle indagini e di fare un incontro per capire il significato e la portata di quanto è successo".
Ma, al di là dell’equazione per nulla scontata e spesso strumentalizzata tra fatti di cronaca nera e sicurezza in città, è indubbia l’alta percentuale di aggressioni e omicidi verificatisi a Roma nell’ultimo mese. Storie diverse una dall’altra che insieme costruiscono l’immagine di una città violenta.
Il 7 giugno Stefano Salvi, un giovane imprenditore di 24 anni, uccide la nonna della fidanzata. Poi, scioglie il corpo nell’acido. Tutto è registrato dalle telecamere di sorveglianza dell’appartamento di Cinecittà. Di fronte agli inquirenti, il ragazzo non nega l’omicidio ma, con parole farneticanti, afferma di esser stato telecomandato da qualcuno: ''Oggi esistono tecnologie in grado di manipolare la mente umana''.
Il 13 giugno Raffaele Cohen, un 74enne di origini libiche esponente di spicco della comunità ebraica, viene ritrovato morto nell’androne del suo palazzo in via Lanciani, in zona piazza Bologna. E’ stato accoltellato. Ma dell’assassino, per ora, non c’è traccia.
Il giorno dopo, il 14 giugno, due omicidi in 24 ore. Marco Calamanti, 47anni, è ucciso con un colpo di crick sulla testa in strada, nel quartiere popolare di San Basilio, davanti al figlio di 19 anni. Il movente un regolamento di conti. A pochi chilometri di distanza, a Tor Sapienza, Paolo Mistretta (24 anni) uccide a coltellate la nonna e ferisce la sorella.
Il 20 giugno a Quarto Miglio un pastore di 78 anni Sabatino Onofri, viene trovato senza vita. E’ stato ucciso a bastonate in un tentativo di rapina degenerato. Infine, il 25 giugno, l’aggressione al musicista Alberto Bonanni nel Rione Monti. Il 29enne viene colpito a calci e pugni da un gruppo di giovani. Ora è in coma.
Ancora un omicidio a Roma. L’ennesimo. Flavio Simmi, 33 anni, è stato ucciso a colpi di pistola nel quartiere Prati, zona centrale della capitale, in pieno giorno mentre era a bordo della sua auto. Il giovane era già stato aggredito da un uomo che gli aveva sparato sulle gambe. Era figlio di un gioielliere che fu coinvolto nell' "operazione Colosseo" contro la banda della Magliana, ma che "è stato completamente scagionato dalle accuse e neppure rinviato a giudizio", come precisa, in una nota, l'avvocato Corrado Oliviero, legale di Roberto Simmi.
L’omicidio di Flavio Simmi segue solo di pochi giorni il pestaggio al musicista romano e si aggiunge a una lunga lista di fatti di sangue verificatisi nell’ultimo mese nella capitale. Tutti episodi diversi uno dall'altro, accomunati solo dall'essere casi di cronaca nera, che riaccendono la polemica sulla sicurezza in città. Quella stessa sicurezza su cui il sindaco Gianni Alemanno, come ricordano alcuni esponenti dell’opposizione, aveva costruito la sua campagna elettorale dopo la morte di Giovanna Reggiani, la donna violentata e uccisa a Tor di Quinto da un cittadino romeno mentre rientrava a casa.
"Nella Roma di Gianni Alemanno, nonostante le promesse fatte in campagna elettorale, ogni giorno si registra un episodio di inaudita ferocia, come non succedeva da decenni. Chiediamo quindi al ministro Maroni di intervenire al più presto prima che la situazione sfugga ad ogni controllo" ha dichiarato in una nota il segretario del Pd Roma Marco Miccoli. Gli fa eco il segretario regionale dell'Italia dei valori per il Lazio Vincenzo Maruccio: "L'esecuzione sconfessa la favoletta di Roma città sicura”. Il vice presidente della commissione Sicurezza di Roma Capitale Roberto Cantiani assicura però che i numeri dimostrano ben altro: "Il becero sciacallaggio della sinistra sugli episodi di cronaca nera è intollerabile. Per la sinistra nel 2007, quando governava Veltroni, Roma era sicura con 225mila reati. Oggi, con 171mila reati l'anno, e Alemanno sindaco, la Capitale è diventato un far west. Evidentemente per la stessa sinistra non contano i numeri reali". Il sindaco, dal canto suo, si impegna a far chiarezza: "Mi aspetto dagli organi inquirenti delle risposte molto forti e immediate. Ci riserviamo, nelle prossime ore, di seguire l'andamento delle indagini e di fare un incontro per capire il significato e la portata di quanto è successo".
Ma, al di là dell’equazione per nulla scontata e spesso strumentalizzata tra fatti di cronaca nera e sicurezza in città, è indubbia l’alta percentuale di aggressioni e omicidi verificatisi a Roma nell’ultimo mese. Storie diverse una dall’altra che insieme costruiscono l’immagine di una città violenta.
Il 7 giugno Stefano Salvi, un giovane imprenditore di 24 anni, uccide la nonna della fidanzata. Poi, scioglie il corpo nell’acido. Tutto è registrato dalle telecamere di sorveglianza dell’appartamento di Cinecittà. Di fronte agli inquirenti, il ragazzo non nega l’omicidio ma, con parole farneticanti, afferma di esser stato telecomandato da qualcuno: ''Oggi esistono tecnologie in grado di manipolare la mente umana''.
Il 13 giugno Raffaele Cohen, un 74enne di origini libiche esponente di spicco della comunità ebraica, viene ritrovato morto nell’androne del suo palazzo in via Lanciani, in zona piazza Bologna. E’ stato accoltellato. Ma dell’assassino, per ora, non c’è traccia.
Il giorno dopo, il 14 giugno, due omicidi in 24 ore. Marco Calamanti, 47anni, è ucciso con un colpo di crick sulla testa in strada, nel quartiere popolare di San Basilio, davanti al figlio di 19 anni. Il movente un regolamento di conti. A pochi chilometri di distanza, a Tor Sapienza, Paolo Mistretta (24 anni) uccide a coltellate la nonna e ferisce la sorella.
Il 20 giugno a Quarto Miglio un pastore di 78 anni Sabatino Onofri, viene trovato senza vita. E’ stato ucciso a bastonate in un tentativo di rapina degenerato. Infine, il 25 giugno, l’aggressione al musicista Alberto Bonanni nel Rione Monti. Il 29enne viene colpito a calci e pugni da un gruppo di giovani. Ora è in coma.