L'addio al caporal maggiore Gaetano Tuccillo

Cronaca
La bara, avvolta nel Tricolore del caporal maggiore scelto Gaetano Tuccillo, entra nella Basilica di S. Maria degli Angeli e dei Martiri
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E' il giorno dei funerali del militare italiano ucciso in Afghanistan. Ed è polemica tra chi ritiene che la missione debba proseguire e chi vorrebbe il ritiro delle truppe

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E' il giorno dei funerali del caporal maggiore Gaetano Tuccillo ucciso sabato in un attentato in Afghanistan. E' una basilica di Santa Maria degli Angeli gremita quella che ha accolto la bara del militare di 29 anni. Nelle prime file, da una parte, i familiari del caporal maggiore: la mamma, il papà e la moglie sposata da meno di un anno, gli altri parenti.
Dall'altra le massime autorità dello Stato: insieme al presidente Napolitano, a Fini, Schifani, Berlusconi e La Russa, anche il presidente della Corte Costituzionale Quaranta, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Letta, i capi di Stato maggiore della Difesa e dell'Esercito, Abrate e Valotto, la governatrice del Lazio Polverini, oltre al parlamentare del Pdl Gianfranco Paglia, ex para' della Folgore costretto su una sedia a rotelle dopo essere stato ferito in Afghanistan.
Molti i parlamentari e gli esponenti di Governo presenti, molte le autorità militari. Nella chiesa, tra gli altri, anche l'ambasciatore Usa David Thorne.

Polemica sull'impegno militare in Afghanistan - Mentre il Paese è scosso da questa ennesima vittima tra i militari italiani, gli occhi della politica sono puntati sul Consiglio supremo di Difesa convocato per mercoledì dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Questa, infatti, è una settimana cruciale per l'impegno militare italiano in Afghanistan.
La riunione al Quirinale è convocata da tempo, poco dopo le polemiche scatenate dalla Lega che, con Umberto Bossi, aveva chiesto lo stop ai bombardamenti in Libia per impiegare le risorse economiche così liberate per tagliare le tasse. Dunque, il vertice presieduto dal capo dello Stato servirà a fare il punto non solo sulle missioni in Afghanistan ed in Libano in cui sono impegnati i militari italiani ma anche sull'impegno in Libia al fianco del Cnt che contrasta il colonnello Gheddafi.

L'aut aut della Lega - All'indomani della morte del caporale Tuccillo, sull'Afghanistan la Lega non poteva essere più chiara reclamando un "ritiro graduale" delle nostre truppe. Con Calderoli che lancia un sostanziale 'aut aut' al governo: "O ci danno il ritiro graduale o non votiamo il rifinanziamento. Troppi soldi e troppi morti. Abbiamo sperimentato l'esportazione della democrazia, ma non funziona", sbotta il ministro del Carroccio. Che aggiunge, con parole che suonano come un messaggio diretto a Silvio Berlusconi: "Non possiamo essere i secondi o terzi per impegno e i settimi per importanza nel mondo. Non vorrei che qualcuno avesse manie di grandezza".
Parole, quelle del collega ministro ed alleato di maggioranza, che bruciano non poco al ministro della Difesa. "Ridiscutere la presenza italiana in Afghanistan in relazione alla morte di un soldato è quanto di più cinico e inutile si possa fare".

In ogni caso, lo stanziamento per le missioni non dovrebbe crescere: al Consiglio Supremo di Difesa La Russa presenterà un piano di spesa semestrale di circa 700 milioni: "30, 40 milioni di più di quello che è costato il semestre scorso, quando non c'erano i costi libici", annuncia.
Quanto alle forze politiche sulle missioni le posizioni restano sostanzialmente invariate. Solo l'Idv e la Lega chiedono la fine dell'impegno militare all'estero ed il rientro dei contingenti.

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