Il capo di Stato Maggiore della Guarda di Finanza avrebbe avvisato il faccendiere Bisignani di essere intercettato. E i giornali parlano di un confronto acceso davanti agli inquirenti tra il generale e il deputato del Pdl Marco Milanese. VIDEO
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La bufera giudiziaria che ha investito la Guardia di Finanza, con l’iscrizione nel registro degli indagati del generale Michele Adinolfi, e le nuove indiscrezioni sulle carte dell’ inchiesta P4 occupano le prime pagine dei giornali. Il capo di Stato Maggiore è accusato di rivelazione di segreto di ufficio e favoreggiamento. Secondo gli inquirenti sarebbe stato lui la “talpa” negli apparati che consentì a Luigi Bisignani, il faccendiere intorno al quale ruota l’inchiesta sulla presunta Loggia, di sapere nel momento cruciale dell’indagine di cui era oggetto che le sue utenze erano intercettate.
Secondo quanto scrivono alcuni quotidiani, l’alto ufficiale sarebbe stato messo a confronto dagli inquirenti lo scorso mercoledì con Marco Milanese, deputato del Pdl, storico consigliere del ministro Giulio Tremonti ed ex ufficiale della Guardia di Finanza, già indagato dalla Procura di Napoli per altre vicende e a sua volta individuato dallo stesso Bisignani negli interrogatori, come una delle talpe in grado di metterlo in guardia sull’ascolto dei telefoni. Repubblica parla del coinvolgimento di altre due persone: un secondo generale della Guardia di Finanza, Vito Bardi, citato nell’inchiesta come uno dei contatti di Alfonso Papa, e il giornalista Pippo Marra, presidente dell’agenzia di stampa Adnkronos. In particolare, proprio attraverso Marra Adinolfi avrebbe fatto arrivare a Bisignani l’avvertimento di tacere al telefono, avvisandolo così di essere intercettato dalla Procura.
Anche Fiorenza Sarzanini, sul Corriere della Sera , parla del confronto tra Adinolfi e Milanese in un articolo dal titolo “Il drammatico faccia a faccia”. Milanese avrebbe detto agli inquirenti che il generale Bardi aveva informato Adinolfi dell’avvio dell’inchiesta e che quest’ultimo avrebbe a sua volta avvisato Bisignani attraverso Marra. Ma nel confronto di mercoledì scorso Adinolfi avrebbe negato tutto e sarebbe esploso dicendo” Stai dicendo falsità, devi ritrattare”. Il Messaggero riporta invece la difesa del Generale Adinolfi, che avrebbe negato tutto. “Chi mi accusa sbaglia”.
Attaccano invece l’inchiesta sulla presunta P4 i quotidiani vicini al centrodestra. In particolare Il Giornale punta il dito contro “i dettagli morbosi delle malattie degli intercettati” finite nella carte dell’indagine. Ma riporta anche stralci di conversazioni in cui Bisignani avrebbe detto di voler “zittire” anche quotidiano diretto da Alessandro Sallusti per bloccare l’inchiesta sulla casa di Montecarlo. Libero, invece, passa al contrattacco: "C'è Travaglio dietro alla P4" . Secondo il quotidiano diretto da Maurizio Belpietro la fonte di Bisignani sarebbe stata Gianni Barbacetto, un giornalista de Il fatto quotidiano , di cui Marco Travaglio è uno dei fondatori.
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