Nella sua relazione annuale il Garante per la protezione dei dati personali, Francesco Pizzetti, lancia l'allarme: "I nostri telefonini sono costantemente localizzati". E denuncia l'abuso di cronaca nera in tv: "E' pornografia del dolore". IL VIDEO
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Come il Pollicino delle fiabe, ma in versione elettronica, nell'era degli smartphone e dei tablet, dei social network e della "nuvola" siamo tutti un po' cacciatori e prede. E' lo scenario inquietante disegnato dal presidente del Garante per la protezione dei dati personali Francesco Pizzetti, nella relazione annuale sul lavoro dell'organismo collettivo composto anche da Giuseppe Chiaravalloti, Mauro Paissan e Giuseppe Fortunato.
Quella di Pizzetti è una relazione dai toni forti, in cui parla di "Piaga d'Egitto" per il telemarketing (in arrivo pesanti sanzioni) e di "pornografia del dolore" per l'abuso di cronaca nera da parte della tv. "Con gli smartphone ognuno di noi è, quasi sempre inconsapevolmente, un Pollicino che ha in tasca il suo sacchetto di sassolini bianchi che escono uno ad uno per segnarne gli spostamenti", dice.
A suo avviso "I rischi connessi agli smartphone e alle loro applicazioni derivano essenzialmente dal fatto che i nostri telefonini sono costantemente localizzati, e che il gran numero di dati e informazioni in essi contenuti, dalle rubriche telefoniche all'agenda, dalle foto alle annotazioni, possono essere conosciuti, trattati, conservati, utilizzati da soggetti dei quali non abbiamo consapevolezza né controllo". Per questo per il presidente per le nuove tecnologie serve una "informativa di rischio" simile a quelle dell'usa dei farmaci o sui pericoli dell'eccessiva pubblicità nella quale si spiegano i rischi connessi, ad esempio alle app.
Pizzetti, che guarda ai giovani, spiega che in rete il rischio è che "ciascuno diventi allo stesso tempo il potenziale controllore e il possibile controllato, il cacciatore e la preda". A suo avviso "il pericolo è particolarmente alto per i minori che, anche giovanissimi, utilizzano le tecnologie più degli adulti, spesso senza avere adeguata consapevolezza delle conseguenze". Ma non sono mancati altri temi forti in una relazione particolarmente vivace.
"Rispetto ad episodi quali quelli che anche in Italia si sono verificati, come per la tragedia di Avetrana o quella di Potenza o quella, recente, di Ascoli Piceno, o anche per casi di persone e minori scomparsi dei quali non si trova traccia - dice Pizzetti -, hanno parlato persino di 'pornografia del dolore"'. "In alcuni casi - rincara la dose - abbiamo dovuto registrare forme di vero e proprio accanimento informativo, la punta dell'iceberg di un fenomeno che riguarda soprattutto alcune trasmissioni televisive e nuove forme di diffusione e informazioni e immagini sul web".
"L'allarme del professor Pizzetti in linea generale è motivato. Mi sento di escludere che ce l'avesse con Porta a porta, se non altro perché mi aveva invitato espressamente ad assistere alla seduta di oggi e gli ho espresso il mio rammarico perché sono a Milano. Il Garante non invita una persona accusata di essere un pornografo del dolore": così Bruno Vespa commenta. Anche Federica Sciarelli si tira fuori: "Non credo che il garante Pizzetti si riferisse a noi. Non ci occupiamo di Avetrana da molte settimane, è un caso al quale diamo un piccolissimo spazio".
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A suo avviso "I rischi connessi agli smartphone e alle loro applicazioni derivano essenzialmente dal fatto che i nostri telefonini sono costantemente localizzati, e che il gran numero di dati e informazioni in essi contenuti, dalle rubriche telefoniche all'agenda, dalle foto alle annotazioni, possono essere conosciuti, trattati, conservati, utilizzati da soggetti dei quali non abbiamo consapevolezza né controllo". Per questo per il presidente per le nuove tecnologie serve una "informativa di rischio" simile a quelle dell'usa dei farmaci o sui pericoli dell'eccessiva pubblicità nella quale si spiegano i rischi connessi, ad esempio alle app.
Pizzetti, che guarda ai giovani, spiega che in rete il rischio è che "ciascuno diventi allo stesso tempo il potenziale controllore e il possibile controllato, il cacciatore e la preda". A suo avviso "il pericolo è particolarmente alto per i minori che, anche giovanissimi, utilizzano le tecnologie più degli adulti, spesso senza avere adeguata consapevolezza delle conseguenze". Ma non sono mancati altri temi forti in una relazione particolarmente vivace.
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