Il gip: "Sabrina ha strangolato Sarah per gelosia"

Cronaca
Nella foto Sabrina Misseri
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Né premeditazione, né sequestro di persona. Nell'ordinanza di custodia cautelare si legge che Cosima Serrano e la figlia, zia e cugina della 15enne, sono accusate di concorso in omicidio. Il movente: il rapporto tra la vittima e un giovane, Ivano Russo

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Sarah Scazzi è stata uccisa nell'abitazione dei Misseri ad Avetrana e poi il suo corpo è stato trascinato nel garage. Lo si legge nell'ordinanza di custodia cautelare del gip Martino Rosati con cui viene contestato a Sabrina Misseri e alla madre Cosima Serrano il concorso in omicidio premeditato di Sarah Scazzi.
Il movente dell'omicidio è la gelosia manifestata da Sabrina verso Ivano Russo che in quelle settimane stava frequentando Sarah Scazzi. Verso Ivano Sabrina Misseri provava una forte attrazione tanto da definirlo 'dio' in tantissimi sms rintracciati dagli inquirenti e citati nel provvedimento del gip.

Né premeditazione, né sequestro di persona: il gip del tribunale di Taranto, Martino Rosati, nell'ordinanza di custodia cautelare in carcere notificata a Cosima Serrano, zia di Sarah Scazzi, e alla figlia Sabrina Misseri, afferma che le due donne "in concorso tra loro,
cagionavano la morte della minore Scazzi Sarah, strangolandola a mezzo di una cintura" e inoltre perché "al fine di assicurarsi l'impunità, in concorso tra loro e con Misseri
Michele Antonio, sopprimevano il cadavere di Sarah Scazzi, ordinando e aiutando il predetto Misseri a trasferire, a mezzo della sua auto Seat Marbella, fuori dalla propria abitazione il suddetto cadavere, per occultarlo in modo da non essere più trovato".

I reati contestati dal gip sono stati commessi il 26 agosto scorso ad Avetrana. Il gip  ha quindi respinto la richiesta dei pubblici ministeri relativa all'accusa di sequestro di persona. I pm contestavano infatti a Cosima Serrano e alla figlia Sabrina, in concorso tra loro, il fatto che "operando materialmente la Serrano, privavano della libertà personale Scazzi Sarah, costringendola con tono minaccioso a salire sulla autovettura della predetta Serrano e portandola presso la loro abitazione contro la volontà della minore".

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